Ti stavamo aspettando, sai Paulo? Abbiamo sentito la tua mancanza. In campo c’eri, sì, ma non eri tu. Spento, distratto, la caricatura di quello che sei sempre stato. Una maglia numero dieci indossata svogliatamente, quasi controvoglia. La paura, il timore di averti perso definitivamente, per via di quelle voci che giravano quest’estate, insomma. Real Madrid, Barcellona: tutte pronte a fare carte false per averti; la sensazione che fossi rimasto a Torino solo per accontentare una richiesta dirigenziale, con la consapevolezza che poi saresti andato via alla prima occasione utile. Quelle sgroppate penzoloni in campo, quei tiri calibrati male: manifestavi tutta la sintomatologia da malessere psicologico – chiedere a Milinkovic Savic per capire cosa vuol dire.
E invece poi sei rinato, progressivamente, ma neanche tanto silenziosamente. Tripletta allo Young Boys, due settimane dopo il gol contro il Bologna, che aveva tanto le fattezze di un caso isolato. Poi il gol, decisivo allo United, belle giocate, confidenza con i compagni, fraseggi: il vecchio Paulo è tornato, dignitosissimo indossatore di un glorioso numero, accompagnato da quella fascia al braccio in un binomio tanto nostalgico quanto evocativo. Oggi Allegri lo ha voluto confermare questo binomio, e tu hai ripagato la fiducia con il secondo gol più veloce della storia della Juventus. 44 secondi (QUARANTAQUATTRO), una finta in area e pallina in buca d’angolo. Le polemiche, poi, lasciamole a chi non è in grado di guardare oltre la siepe del proprio odio viscerale, perché alla fine “quelli lì” troveranno sempre un pretesto per sputare il proprio veleno. Tu lavora, Paulo, non ti fermare, non guardarti indietro, perché non meriti di essere criticato per il talento che hai, perché il tuo ritorno è quanto di più poetico potessimo desiderare, perché, mai come in questo momento, somigli così tanto a quel ragazzone veneto che ha lasciato Torino sei anni fa, ed è ciò di cui la Juventus ha più bisogno.
Ti abbiamo aspettato tanto Paulo, che Joya rivederti. Non te ne andare più.
Vincenzo Marotta
This post was last modified on 4 Novembre 2018 - 10:44