Partiamo da un presupposto, al sapore di verità quasi scientifica: al momento questa Juventus, in Italia, non ha rivali. Otto vittorie su otto, 18 gol fatti e 5 subiti. Le uniche difficoltà sono state col Napoli, squadra che è arrivata all’Allianz per giocarsi la partita e ha messo i bianconeri in difficoltà, per larghi tratti, anche in inferiorità numerica. Un perfezionista come Allegri sa bene che per palcoscenici più importanti serve andare alla ricerca delle perfezione, che tuttavia non esiste. Ogni squadra ha i suoi punti deboli, anche questa Juventus, e Max lo sa. Nonostante madama sia mortifera nel colpire gli avversari proprio nei loro punti deboli.
Andiamo con ordine: i bianconeri paradossalmente sono stati sin qui perfetti. Le uniche due sfide degne di nota, però, sono state quelle con la Lazio e il Napoli, entrambe in casa. La prima dominata in lungo e in largo, la seconda portata a casa con molte più difficoltà, contro un avversario, come si sottolineava prima, ben messo in campo e propenso a giocare a pallone. La fase difensiva, col passare delle giornate, è migliorata, dopo un inizio titubante. Bonucci e compagni hanno messo il lucchetto davanti la porta. Il centrocampo gira con la fantasia e le geometrie di Pjanic, alternate ai muscoli e alla corsa di Matuidi. Con gli inserimenti di Khedira, la perfezione tattica di Can e il nuovo che avanza, Bentancur. L’attacco vive sulle ali del fenomeno Ronaldo, molto spesso al servizio della squadra, di un guerriero e bomber, almeno per ora, Mandzukic. Poi c’è Dybala, ancora sull’altalena della continuità, mentre Bernardeschi è la piacevole conferma di un calciatore d’assoluto valore e qualità. In attesa di Costa. Tutto perfetto sin qui. Il gioco? Migliorato, senza dubbio. E’ una Juventus meno attendista e più propositiva: naturale, verrebbe da dire. Con quei giocatori difficile non giocare o almeno provarci. Tutti di primissimo pelo, tutti pronti a grandi palcoscenici e abituati a giocare per qualcosa di importante.
Quest’ultimo, però, è senza ombra di dubbio migliorabile: qui sarà la prima vera prova della Juve, col passare del tempo. Per vincere competizioni importanti- non giochiamo a nascondino: la Champions- serve anche il gioco. Fluido, propenso alla fase offensiva. Questa squadra per vincere la Coppa dalle grandi orecchie dovrà imitare il Real di Zidane: fortissimo sulla carta e bravo a giocare a pallone. Certo, non quanto il City di sua maestà Guardiola, ma comunque i blancos praticavano un calcio bello da vedere, a tratti spettacolare, specie quando si accendevano le spie del genio di Isco, Asensio, Modric e soprattutto CR7. Questa Juve può farlo? Certamente. Il nostro è un campionato strano: le squadre si chiudono, quasi tutte, e cercano di colpirti in contropiede. Paradossalmente a questa Juventus serve eccome la serie A, per vincere la CL. Il perchè è molto semplice: lo si prenda come un “allenamento” a fare sempre la partita, a giocare di più il pallone e fare quanti più gol possibili. In Europa serve questo: non basta il classico contropiede all’italiana, che pur si è dimostrato efficace negli anni. Il Real delle ultime stagioni dimostra due cose: devi avere una rosa fortissima sì ma anche un gioco preciso e perchè no, bello da vedere.
IL COBRA
La Juve è appunto un cobra: sa dove e quando colpire, in qualunque momento della partita. E’ una dote eccezionale ma può essere anche la croce stessa dei bianconeri. Una squadra come il City- non per essere ripetitivi- fa la partita sempre, che sia col Burnley o col Liverpool. E la farebbe anche con i bianconeri: possesso palla prolungato, il 70% a partita, alla ricerca di spazi, verticalizzazioni improvvise e calciatori meglio piazzati. Come reagirebbe la Juve ad una squadra così? Farebbe tanti gol in contropiede, ipotesi plausibile, visto che i citizens concedono qualcosa dietro. Oppure sarebbe schiacciata dall’asfissia degli uomini di Pep? Una domanda a cui non può esserci risposta, se non sul campo. Parliamoci chiaro: in Italia le squadra che giocano a calcio sono pochissime, spesso il possesso della altre si basa sul non prendere gol e passaggi in orizzontale. Un gioco noioso e prevedibile. I bianconeri dovranno essere bravi a sfruttare la serie A per arrivare pronti e preparati in altre sfide, quelle dal sapore epico, romantico; quelle che verranno ricordate in eterno.
La Juve deve essere cobra, ma deve saper usare anche il fioretto e colpire di gioco. Servirà anche questo per una stagione che, al momento, si preannuncia leggendaria. Non vuole essere una critica: vuole essere una ricerca della perfezione. Perchè se vuoi vincere quella “dannata” coppa, devi essere perfetto.
Ma lo sappiamo tutti che la perfezione non esiste. Allora si può solo migliorare e ambire al cielo.
This post was last modified on 7 Ottobre 2018 - 15:46