Terzo derby della Mole di giornata per le giovanili della Juventus. Dopo la convincente vittoria dell’Under 15 per 2-0 e il pareggio agguantato in extremis dall’Under 16 tocca all’Under 17 di Pedone che sfida in trasferta i granata.
L’assenza di Sterrantino (problema alla caviglia n.d.r.) “obbliga” l’allenatore ad un leggero cambio di modulo con la presenza del tandem offensivo Lipari-Da Graca con a supporto il rientrante Tongya. L’equilibrio dei primi minuti viene rotto al 19°, come spesso accade in partite equilibrate, da un calcio da fermo: un calcio d’angolo di Brentan trova sul secondo palo spina che è intelligente a rimettere in mezzo per De Winter che da due passi spinge il pallone in rete con la testa. Da qui in poi i bianconeri prendono consapevolezza della loro superiorità e iniziano a macinare gioco pur senza creare reali occasioni per il raddoppio. Le chance più pericolose capitano sui piedi di Lipari e Brentan che non riescono però a dare potenza alle loro conclusioni da fuori area. Il ritorno in campo dei ragazzi di Pedone è da applausi: prima Da Graca sigla il 2-0 annullato però per offside, poi Tongya scappa in profondità incrocia il destro e colpisce il palo, sulla ribattuta Zanchetta è lesto e abile a firmare il raddoppio. La Juve prende possesso della partita e sfiora più volte il tris con Lipari e Tongya che impegnano l’estremo difensore granata senza però riuscire a superarlo. Al 70° un’ingenuità di Spina, già ammonito, riapre il match: il centrale ferma una ripartenza del Toro e si becca il secondo giallo e la conseguente espulsione. L’episodio ravviva la squadra e l’ambiente granata. I padroni di casa sfiorano il gol che riaprirebbe i giochi con Picariello che stampa sulla traversa un colpo di testa a botta sicura. Nel finale di partita lo spavento. Verduci atterra Cocola in area di rigore causando il penalty, dal dischetto Morra supera Raina. Dopo cinque sofferti minuti di recupero si conclude la partita con i bianconeri che in dieci uomini portano a casa il derby cittadino.
Franco Tongya tornava nella sua categoria di competenza dopo le parentesi in Primavera e ha messo in mostra tutti motivi che l’hanno portato al doppio salto di categoria. Menzione speciale anche per De Winter: difensore centrale, terzino o centrocampista il livello della prestazione non cambia.