Prepotenza fisica, dominio tecnico e sacrificio: nella gara di Ronaldo contro il Napoli c’è questo e molto altro. Una prestazione sopra le righe che ha messo in evidenza, se ancora non si fosse capito, l’essenziale apporto del portoghese alla Juventus, anche senza il gol. Sì, perché in queste prime 7 gare di campionato Ronaldo ha segnato “solo” 3 gol, ma in campo ha fatto molto, molto di più di quanto i numeri non dicano. Si è sacrificato, messo a disposizione dei compagni e subito un’evoluzione fondamentale per giocare in bianconero: mettere al primo posto la squadra.
L’evoluzione di Ronaldo è racchiusa in due semplici, ma efficaci, immagini: il gol di Mandzukic contro la Lazio e quello contro il Napoli. Due reti importantissime, fondamentali, che avrebbe potuto segnare Cristiano. Sì, perché contro i biancocelesti il portoghese è incespicato sulla palla, complice anche l’intervento di Strakosha, e ha di fatto fornito “un assist” al croato, che l’ha messa in rete. La faccia del numero 7 dopo il gol di Mario diceva tutto: nervoso, perché aveva sbagliato, arrabbiato, perché quel gol voleva farlo lui. Una reazione che aveva lasciato perplessi molti tifosi, perché in quel momento CR7 sembrava tutto tranne che felice per la squadra.
Contro il Napoli stessa storia, ma diverso epilogo: Ronaldo, dopo aver provato per l’ennesima volta a tirare in porta, ha preso il palo, e la palla, respinta dal legno, è tornata in campo e diventata preda facile di Mandzukic, che l’ha insaccata in rete. Questa volta Ronaldo esulta, felice per il vantaggio, felice per la squadra, nonostante anche in questa occasione il gol non sia il suo.
Reazioni opposte, a solo 5 giornate di distanza. Sì, perché in così poco tempo Ronaldo sembra essere riuscito a comprendere che alla Juve la squadra viene prima di tutto, certamente prima del singolo. Lo ha capito lui e lo hanno capito i compagni, che proprio quando hanno smesso di cercarlo con insistenza hanno iniziato a giocare come un vero gruppo, un gruppo che punta molto in alto.
Contro il Napoli Ronaldo ha fatto una partita strabiliante, giocando con e per la squadra. Il numero 7 ha messo lo zampino in tutt’e tre le reti della Juventus, disputando la miglior gara da quando veste bianconero. L’assist per il primo gol di Mandzukic è un capolavoro tecnico, sia per la doppia finta su Hysaj, sia per il cross con il pennello sulla testa del croato. Non è da meno la facilità con cui si libera degli avversari e tira da 20 metri in occasione del palo e del successivo secondo gol del numero 17. C’è CR7 anche nell’azione della rete di Bonucci, propiziata proprio da una sua spizzata di testa su calcio d’angolo.
Ronaldo contro gli azzurri ha spaziato su tutto il fronte d’attacco, spostandosi continuamente da sinistra e destra non dando punti di riferimento agli avversari, ma non solo. Il portoghese ha dato un apporto fondamentale anche in fase difensiva, come dimostrano i numeri: Cristiano ha toccato più palloni nella propria metà campo che in quella avversaria. Il portoghese si è sacrificato per la squadra e ha dimostrato di mettere al primo posto la Juve, prima ancora del gol.
Allora, se c’è da pagare il prezzo di qualche rete in meno per vederlo giocare così, ben venga: la Juventus aveva proprio bisogno di questa quantità e qualità.
Josephine Carinci
This post was last modified on 13 Dicembre 2018 - 19:25