Valencia-Juventus, l’esordio europeo per entrambe le compagini. I bianconeri scenderanno in campo questa sera al Mestalla per affrontare gli spagnoli, reduci da un momento non positivo in Liga. Tuttavia, la squadra di Marcelino è pronta ad inaugurare la Champions cercando di mettere in difficoltà la Juventus con armi segrete. Per comprendere meglio la situazione in casa Valencia, la redazione di SpazioJ ha contattato in esclusiva Dani Meroño Bori, giornalista sportivo di Radio Esport 914 e Tele 7 Valencia, nonché uno dei massimi esperti della squadra spagnola. Ringraziamo sin da ora Dani per la disponibilità e la cortesia.
Qual è la forma attuale del Valencia? Come si sta preparando Marcelino questo match d’esordio così importante?
Il Valencia sta preparando con molta cura e attenzione questa sfida. I risultati cattivi e irregolari del campionato hanno fatto sì che la squadra di Marcelino non passasse il proprio momento migliore di gioco e di forma fisica. Qualcosa che può cambiare in caso di esordio con vittoria in Champions League. Il Valencia ha bisogno di morale e di recuperare l’essenza e l’identità della scorsa stagione. I momenti bassi, questo sì, possono condizionare molto il possibile undici titolare della squadra.
Che cosa deve aspettarsi la Juve al Mestalla?
Sicuramente una squadra compatta con la voglia di dare una gioia ai propri tifosi. Il Valencia giocherà con un sistema di gioco basato sul tentativo di mantenere la porta inviolata e di approfittare naturalmente delle opportunità in fase di finalizzazione. Una squadra che, nonostante il momento non buono, nell’anno passato è riuscita a essere una delle migliori del campionato.
Chi sarà l’uomo chiave del Valencia su cui la Juve dovrà porre molta attenzione?
Senza dubbio Rodrigo Moreno e Gonçalo Guedes. Sono i due uomini che fanno la differenza nel Valencia. Moreno ha appena siglato due gol con la Nazionale spagnola e vuole ripetersi in Champions; mentre Guedes è la stella della squadra, nonché il giocatore più costoso nella storia del Valencia. Credo al 100% che possano fare molti danni alla Juve.
Quanto peseranno per Marcelino le assenze di Kondogbia e Murillo?
La mancanza di Kondogbia sicuramente è la più significativa per il Valencia. È colui che da equilibrio a Parejo in mezzo al campo. La sua capacità di rubare palloni e fermare le giocate avversarie può essere un limite per il Valencia. Murillo invece sembra essere disponibile, mentre chi non ci sarà sicuramente sarà Garay. È infortunato da 4 settimane ed il tentativo di farlo tornare disponibile per la Champions non è stato possibile.
Ci sono molti ex giocatori da entrambe le parti: come ha reagito il Valencia all’addio di Cancelo? Per quanto riguarda Neto: alla Juve faceva il secondo portiere, mentre al Valencia sta giocando titolare fisso. Ha debuttato anche in Nazionale qualche giorno fa. Pensi possa essere la sua stagione? Cosa pensi di lui?
Su Cancelo posso dire che è un bravo ragazzo che non ha attraversato un buon momento personale. La solitudine dalla famiglia ha preso il sopravvento nella sua permanenza in club come il Valencia. È stato un giocatore eccezionale, solo delle cattive decisioni personali hanno peggiorato la sua avventura qui al Mestalla. Sfortunatamente la sua permanenza a Valencia ha coinciso con gli anni peggiori del club spagnolo, ma lui rimane un grandissimo giocatore e tutti sapevano che sarebbe approdato poi in un club di spessore come la Juventus. Qui, la situazione nervosa e i problemi personali che Cancelo aveva in quel momento hanno reso la sua immagine non veritiera, quella di un bravo ragazzo che si guadagna da vivere giocando a calcio. Neto invece è un grande portiere che è stato valorizzato dal Valencia. Non a caso, è stato convocato dalla propria nazionale e ha anche debuttato. Marcelino è molto contento di lui e la scorsa stagione regalò molti punti al Valencia. Tuttavia, c’è molta concorrenza per la porta del Valencia con Jaume, tanto che nell’ultimo match Neto era in panchina.
Continuando con ex giocatori, la stagione passata è stata molto importante per un giocatore come Zaza. L’ex bianconero però non ha più trovato spazio nelle gerarchie di Marcelino. Quale credi sia stata la causa? È stato forse per un’evoluzione del gioco del Valencia volta ad un calcio più “europeo”?
Credo che non sia riuscito ad integrarsi nella filosofia e nella squadra che Marcelino voleva. Era un giocatore di razza e di personalità, forse troppo per quello che cercava l’allenatore del Valencia. Ha avuto i suoi alti e bassi con Marcelino a causa di qualche sostituzione e di qualche panchina di troppo. Nonostante i buoni risultati nella prima parte della stagione, il tecnico valenciano non lo ha mai visto con occhi buoni.
This post was last modified on 19 Settembre 2018 - 19:08