Tour de force in arrivo, Juve abituata

Ci voleva questa sosta estenuante ed avvilente per attedere con impazienza la ripresa delle operazioni. Intendo le operazioni degne di tale nome, interrotte per dare spazio ad uno spettro dal lenzuolo azzurro pallido pallido e della consistenza oppressiva degli incubi.

Essendoci lasciati alle spalle i tiri…Mancini, finalmente il campionato può incominciare. Non c’è ombra di dubbio che sabato e domenica prossimi siano le date in cui verrà dato il la alla nuova stagione. Vero è che si sono giocare un trio di giornate, ma l’impressione avuta è più simile ad un prolungamento dello scorso campionato che un vero e proprio incipit del nuovo. Anche in testa alla classifica, laddove la Juve non tradisce cenni di cedimento; a punteggio pieno, tanto per cambiare, tanto per mettere pressione sulla concorrenza da subito.

Ora però si fa sul serio. E non solo per i bianconeri; dato che Roma, Napoli ed Inter avranno di che misurarsi sui campi europei, forse senza il bagaglio dell’abitudine che la Juventus dimostra in quantità industriale. Anzi, si ha il sospetto che mister Allegri non aspetti altro. Gestire una partita ogni 7 giorni, con una rosa da infarto come quella juventina, è senz’altro un grattacapo non indifferente. Le partite a così breve distanza una dall’altra obbligano i giocatori alla concentrazione continua e l’allenatore all’utilizzo del “turn over”, tenendo i suoi ragazzi sulla corda. Non è stagione per i grilli, men che meno per la testa.

In 20 giorni, tra Champions League e campionato, la Juventus si sparerà la bellezza di 7 incontri, potendo respirare poco e dovendo ottenere risultato sempre, senza se e senza ma. Non certo una novità in casa Juve, non certo una novità per CR7 e senatori vari.

Domenica allo Stadium si partirà con uno scontro al…vertice: la Juventus prima, se la vedrà col Sassuolo secondo. Al di là della “boutade”, con i neroverdi non è mai stata una passeggiata e non lo sarà nemmeno stavolta.

A seguire, il Valencia di Marcelino e Guedes mercoledì 19, al Mestalla trabordante di tifo e di Andalusia. Partire in trasferta non è mai facile, contro il terzo incomodo, ancora di più. Una vittoria spianerebbe la strada del cammino in Europa.

Siamo sicuri che domenica 23 settembre a venire il Frosinone  apparecchi una passeggiata di salute? A guardare le rose e gli emolumenti delle due società, verrebbe da nemmeno giocare, ma il campo va rispettato ed è una superficie mai banale.

Anche il Bologna va preso con le molle, nonostante la partenza choc dei felsinei. I turni infrasettimanali tolgono relax e forze, da recuperare in fretta, per i 3 punti e per non perdere l’abbrivio verso “la” partita delle partite.

Sabato 29 settembre (una spruzzata di Lucio Battisti), all’insolito orario delle 18,00 le rivali degli ultimi tempi si incrociano, un po’ troppo presto per i verdetti definitivi, ma il prestigio e la “fame” non sfogliano il calendario sul muro. Nuova Juve galattica, nuovo Napoli forse indebolito (Ancelotti era al corrente!), nuova situazione con entrambe obbligate a fare i conti con la Champions che incalza. Chi dovrà frenare e gestire?

Ottobre parte con la trasferta di Berna (ore 19, tanto per inventare qualcosa di inedito), con un nugolo di “giovani ragazzi” che sperano di togliersi qualche soddisfazione, dopo essere arrivati dai preliminari, in una competizione non certo alla stregua del campionato interno, nel quale dispensano goleade. Trasferta insidiosa, giacché si affronta la compagine giallonera ancora in corsa, per nulla rassegnata.

Prima del meritato “rompete le righe” (e relativo “rompete” e basta, per eventuali convocazioni delle nazionali), ad Udine attendono la Juve con il coltello tra i denti, vogliosi di vendicare la debacle tennistica dello scorso torneo, alle 18,00 del 06 ottobre. Le zebrette friulane apparivano in estate debilitate e candidate ad un campionato di sofferenza. Le prime giornate hanno detto invece che la linea di galleggiamento è tutt’altro che bassa. Occhio, come si sul dire.

Sette gare, sette temi diversi da svolgere: un solo finale da raggiungere, la vittoria. L’abitudine all’incalzare degli impegni può essere un valore aggiunto di cui avvantaggiarsi, guai a non trarne vantaggio. Sul finire del calendario, il sorteggio (casualità?) ha preparato alla truppa della Continassa un giro prolungato sulle montagne russe. Allegri e combriccola lo sanno e ne terranno conto.

 

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