Invertendo i fattori, che cambi il prodotto

Il 3 giugno dell’anno andato, fuggito, come le speranze di un popolo, che mai come allora aveva pensato di aggrapparsi ad uno dei manici simili a grandi orecchie, un fuoriclasse portoghese in forza al re di Spagna scoccava un tiro velenoso a fil di palo, là dove un altro fuoriclasse portiere, ormai non più esplosivo come in gioventù, non riusciva ad arrivare. Chi lo sa, forse invidioso della rovesciata del pareggio da parte di un certo “no good” Marione, il fuoriclasse di cui sopra colpiva ancora, lasciando l’estremo difensore esterrefatto e punito oltremisura. Il 7 maggiore dell’1, matematica docet.

Sono esperienze che segnano, a tal punto che il numero UNO prometteva di radunarsi per l’ultima volta con i compagni all’inizio della stagione nuova. A quasi 40 anni, con alle spalle una carriera leggendaria, è giusto dire basta e mettersi a disposizione della società che tanto ha dato e tanto ha ricevuto da uno dei “figli” più grandi della storia. Così come Zoff, prima di lui, Combi nella notte dei tempi, Viola anni cinquanta. E tutti ad applaudire, a commuoversi, a piangere, a stringersi attorno ad un membro di famiglia, una certezza come il sorgere del sole, come Buffon tra i pali della porta della Juventus.

Eppure il calcio riserva sorprese a iosa. Basta uno sceicco che rimpingua le tasche di petrodollari e la famiglia si trova in un attimo senza un commensale, il sole continua a sorgere, ma molto più a nord e molto più ad ovest, comunque non in Italia, con tanti saluti ai tifosi ed un “è stato bello” incorporato.  La dichiarazione di un anno fa va corretta; non l’ultimo anno in assoluto, ma l’ultimo anno nella Juve. Buonanotte ai suonatori ed ai sognatori.

Siccome la nemesi, terribile dea figlia di Zeus, è sempre in agguato, ecco spuntare all’orizzonte l’ipotesi di un viaggio Madrid – Torino dell’autore della doppietta di Cardiff. Nel mentre, il mitico goleador aveva già provveduto a vendicare la rovesciata del Mandzo croato, stampandone una delle sue in faccia al Gigi nazionale. Tanto per non perdere l’abitudine. Non è ancora sicuro che la trattativa avrà una conclusione positiva, ma a quanto pare, nel momento in cui questo articolo trova la sua stesura, pare sia solo questione di ore.

E se il Fato, parente stretto della Nemesi, vorrà, portiere e punta si troveranno ancora una volta di fronte. Certo che il numero 1 andrà subito in porta, senza tanti giri di stadio, a difendere i pali che furono suoi e che ora il popolo del 3 giugno vuole vedere violati a tutti i costi. Magari proprio dall’autore della doppietta. Anzi, sicuramente da lui, altrimenti che Nemesi sarebbe? A meno che, c’è purtroppo posto anche per questi fenomeni, qualche nostalgico consideri il pallone uno sport individuale come il tennis, la lotta, il judo e continui ad anteporre l’estremo difensore alla Juventus… Però, che strano mistero buffo è, il calcio.

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