A fine stagione si sa, è sempre tempo di bilanci. Si tirano le somme di quello che è stato e di quello che poteva essere, con l’obiettivo di aver accresciuto il proprio bagaglio d’esperienza.
Simone Dinoi e Dario Lombardi presentano, a quattro mani, il pagellone di fine anno della Juventus Primavera eliminata una settimana fa alle semifinali Scudetto.
Portieri, difensori, centrocampisti, attaccanti e allenatore: il tutto suddiviso in tre differenti puntate.
La prima parte questa sera con l’analisi della difesa, venerdì e sabato toccherà a centrocampo e attacco.
IL PAGELLONE DELLA DIFESA
Busti s.v. – Difficile dare un giudizio considerate le sole cinque presenze per l’estremo difensore classe 2000. Grande soddisfazione l’esordio con la nazionale canadese under 23.
Del Favero 6 – La sua stagione era stata perfettamente organizzata la scorsa estate: titolare della Primavera con la possibilità di allenarsi costantemente in prima squadra per apprendere dai più grandi. Poi però un brutto infortunio alla spalla lo ha tenuto lontano dai pali per circa 7 mesi condizionandone l’annata. Ora è tempo di misurarsi a livelli più alti.
Loria 6,5 – Chiamato all’azione dopo l’infortunio di Del Favero, risponde presente con grande sicurezza. Si rende spesso protagonista di grandi parate e di grandi interventi che evitano in più di un’occasione il gol avversario. Doveva essere una stagione da secondo, ma di fatto è stato lui il titolare, guadagnandosi anche la convocazione in prima squadra (senza però scendere in campo).
Anzolin 6 – Senza Tripaldelli la fascia sinistra ha un peso specifico sicuramente minore. Anzolin è chiamato ad un duro lavoro per sostituirlo: le sue caratteristiche sono diverse, ma l’età è tutta dalla sua parte. Dal Canto lo ha schierato anche da centrale, ottenendo la garanzia di avere tra le mani un giocatore duttile e ligio al dovere. Non trova molto spazio in questa stagione, nella prossima saprà ritagliarsene di più.
Delli Carri 7 – Tra le note più liete della squadra. Arrivato dal Pescara, ha impiegato qualche settimana per completare il rodaggio nell’ambiente bianconero. Poi, lavorando alacremente, ha conquistato l’allenatore e gli addetti ai lavori per la sua attenzione difensiva. Il bottino finale dice 26 presenze totali. Roccioso.
LEGGI IL PAGELLONE DI CENTROCAMPO E ATTACCO!
Freitas s.v. – Tre presenze non permettono di fornire una valutazione della stagione del laterale portoghese. Aveva davanti il muro Tripaldelli da scalare.
Kameraj 5,5 – Uno dei nomi che ha attirato di più l’attenzione ad inizio stagione: un’ala offensiva schierata terzino destro. L’esperimento non è riuscito a pieno, lo svizzero ha cercato di sacrificarsi in un ruolo che non riusciva a metabolizzare. Meglio quando la squadra ha virato sul 3-5-2, da esterno di centrocampo ha migliorato le sue performances. Non abbastanza però da guadagnarsi il posto da titolare: nel 2018 lo si vede pochissimo in campo.
Meneghini 6 – Nell’annata tra alti e bassi della squadra, il terzino classe 2000 ha saputo ritagliarsi 14 presenze con i più grandi da aggiungere al bagaglio dell’esperienza. La prossima stagione dovrà imporre i suoi valori.
Serrao 6,5 – Comincia la stagione in panchina, la chiude da titolare. La sua annata è fatta di molte partite in cui resta a guardare i suoi compagni, giocando così così le poche volte che entra in campo. Strada facendo il portoghese acquisisce più sicurezza e consapevolezza, arrivando ad essere il punto fermo al centro della difesa nella fase più delicata della stagione, ovvero quella dell’ultimo mese.
Tripaldelli 8 – Senza ombra di dubbio è l’MVP della Primavera della Juventus 2017/2018. Partiva con la nomea di talento da tenere sott’occhio e, mese dopo mese, ha saputo limare qualche limite in fase difensiva migliorando la qualità delle proprie prestazioni. Quando si spinge in avanti crea superiorità numerica con enorme facilità. L’anno prossimo, a Sassuolo, avremo modo di vederlo, con merito, nella massima serie.
Vogliacco 6 – Capitano e punto di riferimento in campo per compagni e allenatore. Il ruolo di leader gli è cucito addosso alla perfezione e, a quest’età, non è poco. Le prestazioni migliori sono arrivate come terzino o centrale destro di una difesa a tre: chissà non siano queste le posizioni su cui insistere per il futuro.
Zanandrea 7 – Magari non diventerà il nuovo Maldini, né tantomeno il nuovo Chiellini. Nel frattempo il difensore ex Genoa mette a segno una stagione in cui si mostra al meglio: bravo nelle chiusure e negli anticipi, Zanandrea ha messo in mostra quanto di buono riesce a fare, rendendosi un titolare di cui è davvero difficile fare a meno.
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