Doveva arrivare una vittoria per togliersi ogni dubbio ed affrontare il Belgio nell’ultima giornata col pass in mano, e così è stato: la Nazionale azzurra di Milena Bertolini vince 3-0 la gara con il Portogallo e conquista così la qualificazione ai Mondiali che si disputeranno il prossimo anno in Francia.
Il Portogallo apparso stasera allo Stadio Franchi di Firenze è poca roba rispetto alla straripante Italia, che comincia come un mietitrebbia trovando dopo soli tre minuti il gol con Girelli, brava a deviare di testa un angolo di Giugliano (probabilmente la migliore in campo). Le lusitane sono stordite, le italiane affamate, e da un altro angolo arriva il raddoppio di Salvai: il suo tiro viene spazzato sulla linea dalla difesa, ma la palla per l’arbitro ha oltrepassato la linea di porta. La squadra ospite ha un sussulto intorno al ventesimo minuto ma di fatto Pipitone non corre mai seri pericoli. La prima vera (ed unica) conclusione arriva solo al 71′ minuto con un tiro di Pinto ben parato dal portiere della Res Roma. Al contrario le azzurre si fanno vedere spesso in avanti, controllando con enorme tranquillità il risultato. Bonansea è la giocatrice che va più volte vicina al gol, la più pericolosa in avanti, quella che ci prova di più. Si merita il gol più delle altre, ma deve aspettare il 90′ per esultare, quando una grandiosa Galli recupera palla e scarica in mezzo all’area proprio per Bonansea, presente all’appuntamento col gol: la sfortuna che l’aveva colpita assieme alla traversa al 65′ (una traversa presa anche da Girelli su punizione) e nell’azione in contropiede dieci minuti dopo, svanisce.
Sette vittorie su sette nel girone, un filotto che riporta ai Mondiali la Nazionale italiana dopo ben vent’anni: l’ultima apparizione infatti risale al ’99 negli Stati Uniti. Lo fanno con una nazionale che raccoglie i frutti di quanto seminato negli ultimi anni, partendo da quell’under 17 che conquistò il terzo posto ai Mondiali in Costarica nel 2014, fino a quell’Italia coraggiosa, ingenua e sfortunata che fu eliminata lo scorso anno agli Europei in Olanda. Lo fa con giocatrici come Girelli, Giugliano e Sabatino, che concludono la stagione dopo aver perso due finali in due settimane e senza sapere se potranno giocare ancora col Brescia nel prossimo anno. Lo fa con Bonansea, trascinante e devastante come lei sa. Lo fa con Parisi e Cernoia, al rientro in azzurro dopo mesi e mesi passati in infermeria. Lo fa con Milena Bertolini, chiamata all’impresa fin da subito: ha risposto presente. Lo fa con tutte le altre, capaci di riportare entusiasmo in una maglia azzurra che, negli ultimi mesi, si stava impallidendo con un certo sconcerto.