La partita che sogni da quando sei piccola, da quando hai cominciato a tirare calci a quel pallone che rotolava, a volte dove volevi tu, a volte prendendo strade completamente diverse. Il tanto discusso spareggio è finalmente arrivato: è il momento di sapere chi tra Juventus Women e Brescia, assolute dominatrici di questo campionato, può fregiarsi del titolo di campione d’Italia. Rita Guarino mette in campo una formazione abbastanza offensiva, inserendo Cernoia, Glionna, Bonansea e Franssi; tutte in campo per un 4-2-3-1 all’insegna del pressing e della qualità. Giuliani recupera dall’infortunio patito sabato scorso con il Tavagnacco e riprende il suo posto in porta.
Partita strana quella che va in scena al Piola di Novara: la Juventus attacca con più intensità, ma non si rende abbastanza pericolosa. Di contro il Brescia gioca molto di rimessa, cogliendo impreparata la difesa bianconera in più di un’occasione, con Sabatino e Giacinti sole in area pronte a colpire senza fortuna. Ne consegue un match tutto sommato equilibrato in cui le due squadre non sfigurano per niente. L’occasione più ghiotta è ad opera di Bonansea: la numero 11 fa un’azione delle sue sulla sinistra e prova il tiro a giro da fuori area, la palla termina a lato di poco. Poco prima era stata Sabatino ad impegnare Giuliani con un colpo di testa, ma il portiere risponde presente. Le ragazze di Guarino si sono mosse bene nei primi 45 minuti, ma serve qualcosa in più per andare in vantaggio.
L’equilibrio regna ancora tra bianconere e leonesse: c’è voglia di segnare e di vincere, ma ancora manca qualcosa per poter regalare alle migliaia di tifosi accorsi sugli spalti. Quel qualcosa che Glionna non riesce a sfruttare sul lancio di Bonansea poco dopo il fischio dell’arbitro. Quel qualcosa che fa sbattere sulla traversa la bella conclusione di Bonansea. Ma anche quella conclusione da centrocampo che avrebbe preso completamente in contropiede Giuliani, uscita troppo frettolosamente. Oppure quel tiro di Giugliano, fuori davvero di poco. Manca ancora qualcosa a questa partita, una gioia che prima o poi, in una finale, dovrà necessariamente arrivare. L’equilibrio è sovrano, l’aria vibra di tensione, più dei cori delle due tifoserie. Si alza la voce quando Bonansea viene atterrata in area di rigore: l’arbitro assegna il rigore, ma il guardalinee segnala il fuorigioco. Serve il guizzo della campionessa per portare a casa la vittoria. Si continua a lottare, le energie si rarefanno. I supplementari bussano alla porta: ci saranno altri 30 minuti per questo epilogo tanto avvincente quanto imprevedibile.
Parte bene la Juventus: prova a spaccare il ghiaccio Rosucci con una conclusione da fuori area, ma non trova la fortuna che avrebbe voluto. Ci prova anche Cernoia, ma la palla non vuole entrare, né da una parte né dall’altra. Le ragazze non vogliono arrivare ai rigori, ma quanto visto in campo finora fa presagire solo ad un finale deciso dagli 11 metri. I primi 15 minuti volano via abbastanza velocemente, nel secondo tempo non succede molto. Curioso annotare che in 120 minuti sono stati effettuati solo due cambi: Cantore per Franssi e il portiere Ceasar per l’infortunata Marchitelli.
Il destino di questo campionato si disegna dal dischetto. Bonansea è la prima a presentarsi, ma è bravissima Ceasar a bloccare in tuffo. Girelli al contrario è implacabile: vantaggio Brescia. Segnano Rosucci e Giugliano, poi il capitano Gama. Daleszczyk si fa ipnotizzare da Giuliani e il risultato torna in parità. Galli va a segno, così come Sikora e Cernoia. L’ultimo rigore lo calcia Sabatino, mettendo la palla sulla sinistra di Giuliani: si va ad oltranza. Si presenta Boattin e non lascia scampo a Ceasar. Di Criscio spara alto: è festa bianconera. Un cammino lungo ed estenuante, con ostacoli ed incertezze che sembravano porre limiti insormontabili. Sembrava diventato stregato questo campionato: sembrava dovesse finire tutto con la sconfitta a Firenze, ma il destino ha voluto baciare la Nuova Signora.
This post was last modified on 1 Gennaio 2019 - 12:25