Juve, hai bisogno della positività di Allegri – L’antidoto contro l’inaspettata (ma comprensibile, a detta di Max) negatività che ha invaso l’ambiente bianconero è – manco a dirlo – il pensare in maniera opposta. Diametralmente opposta. Perché la Juventus è la Juventus, e ha ancora 1 punto di vantaggio. Perché la Juventus è la Juventus, e sa come si vince. Perché la Juventus è la Juventus di Allegri, che, forse, ha abituato fin troppo bene.
ALLEGRI È UN ANIMALE DA CONFERENZA STAMPA
Come un attore esperto che diverte (e si diverte) dinanzi alla sua platea. Ma Allegri è un attore incosciente, che non ama stare al centro dell’attenzione. Eppure c’è, è sempre lì, perché dire la sua è indispensabile in quanto allenatore della Juventus e in quanto uomo con idee sempre superiori a quelle della massa.
È difficile annoiarsi ascoltando una conferenza stampa di Massimiliano Allegri, nel bene e nel male. Se ci si aspetta rassegnazione, stupisce con un entusiasmo paragonabile ad un post impresa europea. Se ci si aspetta relax, risponde con ragionamenti quasi ansiogeni, perché l’attenzione deve restare sempre alta. E il palcoscenico è tutto suo, in ogni caso.
Max in persona lo ha ammesso: la Juventus della scorsa settimana è stata troppo brutta per essere vera. Ma, al contempo, sa meglio di chiunque altro di avere ancora il destino nelle proprie mani, anche grazie a calciatori che di prestazioni strepitose ne hanno fatte e saprebbero senz’altro replicarle.
Domani, quando l’arbitro Orsato fischierà l’inizio della sfida, Inter e Juventus dovranno soltanto giocare a calcio: “non staremo lì a ragionare su cose passate“, ha provocato Allegri. Che alle chiacchiere, fortunatamente, ha sempre preferito i fatti.
ALLEGRI E QUELLA MEMORIA CORTA CHE NON FA BENE AL CALCIO
La prima domanda a cui il tecnico bianconero ha risposto stamani è stata circa la difficoltà del momento, presentato come il più complicato di tutta la sua storia alla Juventus. Ma Max ha negato, perché – a suo dire – appena arrivato è stato anche peggio. Nessuno ha dimenticato quelle contestazioni, come nessuno può dubitare della sua sempre matura e modesta reazione. Troppo rispetto per la Juve e per i tifosi per deprimersi o innervosirsi: non è così che si lavora nel mondo del calcio.
E così ha deciso di rispondere nella maniera più soddisfacente possibile: attraverso il campo. 3 scudetti, 2 coppe Italia, 1 Supercoppa Italiana e 2 finali di Champions League, perse contro le due squadre più forti del mondo. Ma a coronare cavalcate europee praticamente impensabili qualche mese prima…
Sbagliare un big match ci sta, soprattutto se le azzecchi sempre tutte (nessuno come Allegri ha rivoluzionato la variabile ‘tempo‘ nel mondo del calcio: in una partita ci sono tante partite, e non si gioca mai soltanto in 11). Difendersi a più non posso non è la tattica più divertente del gioco, ma sono errori che si perdonano. La Juventus (tutta la Juventus) dev’essere un tutt’uno con i suoi tifosi, e i suoi tifosi devono sostenere la Juventus in tutto e per tutto. Cominciando proprio da Allegri, l’artefice dei successi passati e, chissà, di quelli dell’immediato futuro.
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