Una giornata bellissima per un risultato negativo: Juventus Women-Brescia 1-2

Permettetemi questa volta di fare un racconto diverso dalla solita cronaca della partita, in cui si scrivono le azioni salienti, le tattiche, gli atteggiamenti e così via: oggi è stata una giornata diversa dal solito.

Quando sono arrivato a Vinovo, per la prima volta da quando mi sono trasferito qui, non ho trovato subito parcheggio: c’erano troppe macchine nei dintorni. Una volta risolto il problema automobile, è subentrato il problema ingresso: tantissima gente fuori ad aspettare di poter entrare, una cosa mai vista prima. Pure noi giornalisti siamo rimasti spiazzati: eppure mancavano ancora parecchio al fischio d’inizio, possibile che ci fossero così tante persone? Ma soprattutto, riusciranno ad entrare tutte dentro? La risposta è no: molti infatti hanno preferito mettersi dietro la porta alla destra delle telecamere, dove si trova la rotonda. Difficile dire quante persone hanno assistito alla partita: sicuramente si supera il migliaio, facendo diventare Vinovo un calderone di tifo.

PRIMO TEMPO

I temi della partita si sanno: oggi si decide se il campionato si può considerare chiuso o se invece si riapre. La Juventus Women propone il 3-4-3 con Lenzini in difesa e i terzini Hyyrynen e Boattin a centrocampo. Il Brescia invece gioca di rabbia, e colpisce subito: al 4′ minuto Sikora colpisce la traversa, ma Daleszczyk raccoglie da fuori area e insacca il vantaggio delle leonesse. La Juve accusa il colpo, il Brescia pressa alto. Sabatino e Giacinti mettono pressione su Lenzini che fatica e non poco per chiudere gli spazi. Le bianconere si vedono poco o niente: giusto qualche conclusione dalla distanza. Da segnalare un gol annullato a Glionna (la migliore in campo) che riceve palla da Rosucci e, a tu per tu con Marchitelli, deposita in rete, ma il guardalinee alza la bandierina: tutto da rifare.

Il pubblico vuole la vittoria, sarebbe l’ennesima. Entra Cernoia al posto di una irriconoscibile Franssi, cambia qualcosina, ma il Brescia, all’ultimo minuto del primo tempo, va in raddoppio: Giuliani respinge di pugno un angolo, Daleszczyk tira dalla distanza, ma una deviazione permette a Sabatino, sola, di segnare a pochi metri dal portiere in terra. Si inizia a pensare che oggi la Juventus Women possa perdere, sugli spalti si divide l’aria di festa bresciana (tantissimi i tifosi ospiti presenti) con quella di tensione bianconera.

SECONDO TEMPO

Entra Cantore al posto del bomber Bonansea, oggi completamente disinnescata, e la giovanissima attaccante porta quella verve in più che serviva in avanti. Ma soprattutto cambia la mentalità: adesso sono le juventine a giocare di rabbia, mentre il Brescia inizia a temere di non poter compiere l’impresa. Ci va vicino Glionna, due volte: prima con un pallonetto al volo che fa urlare il pubblico, ma di gol da solo l’illusione. Poi in un’azione confusa in cui riesce a saltare Marchitelli ma non ad inquadrare la porta da posizione defilata. A segnare però ci pensa Boattin al 60′ con una rasoiata da fuori area che sbatte prima sul palo, poi entra dentro. La Juve pressa in avanti, ma i pericoli che costruisce sono pochi, solo la paura fa da padrone: le ragazze di Guarino vedono la speranza di pareggiare, il Brescia sogna in grande. Il fischio finale dell’arbitro fa esplodere la gioia delle leonesse, che a questo punto tornano a fare legittimi desideri di scudetto: in classifica le due squadre sono a pari punti adesso. Ogni passo falso, in queste ultime quattro partite, potrà essere fatale.

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