No, non ci è riuscito. O meglio, il colpo di magia è arrivato, ma si è inceppato tutto all’ultimo. La Juventus stasera ha disputato una partita eccezionale, LA partita, l’unica che poteva fare per cercare di ribaltare un risultato che sembrava evidentemente già scritto. Arrivare a 30 secondi dal termine conducendo 3-0 al Bernabeu è qualcosa di indescrivibile, di incredibile, ed è allo stesso modo indescrivibile, incredibile e incommentabile ciò che è successo al minuto 92 e 30, quando tutti i sogni si sono infranti sull’intervento da rigore (?) di Benatia.
CI STUPISCI ANCORA, MAX
Eh sì, perché al solito Max Allegri ci stupisce, stavolta dal punto di vista psicologico più che tattico. Sembrava una gita, una scampagnata, un’allegra passeggiata per le vie di Madrid con annessa partitella al Bernabeu la sera. No, Allegri ci credeva e voleva assolutamente portare a casa la qualificazione che si era messa male all’Allianz Stadium. E a chi pensava ci fosse un calo di motivazioni da parte di questa squadra, si è ritrovato clamorosamente smentito. Smentito da un allenatore che non molla mai e calcola tutto al centesimo, da un tecnico che vuole la gloria soprattutto per i suoi ragazzi, creando un gruppo che gioca contro le squadre più grandi con la nonchalance di chi è migliore.
Alla fine la qualificazione non è arrivata. Per un errore difensivo all’ultimo secondo, dirà qualcuno; per un errore arbitrale, diranno i maligni. Sta di fatto, però, che in semifinale ci va il Real Madrid nonostante un match perfetto sotto quasi ogni punto di vista e preparato in ogni dettaglio dal tecnico di Livorno.
E cosa si fa ora? La strada ce la fornisce lui. Si riparte, perché ci sono da portare a casa due trofei importantissimi e che, alla luce di una prestazione del genere, guadagnano ancor di più valore.
E l’anno prossimo ci dovrà essere ancora lui, molto probabilmente il miglior allenatore della Juventus dall’epoca post Lippi. Pronto a far rivivere emozioni come quelle di questa sera, in cui la Juve ha schiantato la squadra più forte del mondo a domicilio. Grazie a Max, assieme a Max, che ci ha stupito ancora una volta.
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