Non doveva finire così

Non doveva finire così. Il crepuscolo di Buffon si spegne nel sogno infranto della Juventus. Non doveva finire così, quest’epopea sfiorata. E sì, fa male: ché l’odore della leggenda, tanto inebriante, è scappato via con un soffio di vento.

Non doveva finire così. Meravigliosamente col cuore: fino alla fine, oltre la fine. Con gli occhi della tigre e il ruggito che aveva ammutolito il Bernabeu. Un tempio rumoroso, forse fin troppo assordante. E con l’orgoglio che batte forte in petto, nonostante tutto.

Al terzo fendente, il gigante ha barcollato. Ha continuato con l’andatura d’ubriaco e la sorte l’ha premiato. Forse si poteva fare qualcosa di diverso, forse un cambio prima della fine, forse un Matuidi in più all’andata. Ma, adesso, sono dubbi che veleggiano in un mare di delusione.

Non doveva finire così. Sarà che il sangue di Gigi Buffon s’è talmente mescolato all’anima bianconera da renderne i destini incrociati. Quello dell’ultimo dei Fenomeni s’è tuffato a occhi chiusi nella beffa. Avrà ricordato qualcosa a qualcuno in panchina, quest’espulsione – vero, Zizou?.

Domani saprà pure lui di aver esagerato, ma ha mostrato, probabilmente per l’ultima volta in Europa, d’essere uomo vero. Aveva aggrappato le sue mani, forti, al miracolo. L’aveva trascinato in terra, eppure non è bastato.

Non doveva finire così. Ma è scivolata via e c’è poco da aggiungere. C’è tanto da imparare, tanto di cui essere orgogliosi e tantissimo per continuare. L’alba sarà buia, ma annuncerà un futuro, vicino e non, di nuove sfide.

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