Juventus Real Madrid: giusto avere così tanta paura? – Sicuramente comprensibile, vista l’ultima sfida tra le due squadre. Il 3 giugno scorso, una Juventus colma di speranze e di (giustificata) fiducia sbarcava a Cardiff per provare a riportare a Torino la tanto agognata Champions League. Ma, dopo un primo tempo confortante, impreziosito dalla perla di Mandzukic, l’inspiegabile crollo, fisico e mentale. Più abitudine dalle parti di Madrid a disputare certe partite, più sicurezza, più fuoco sacro che si accende al momento giusto. Ecco perché, a conti fatti, il Real è probabilmente la peggior squadra da affrontare in gara secca. Le cose cambiano, però, in situazioni di andata e ritorno. E la Juve lo sa bene…
ALLEGRI… OLTRE LA STORIA
In soccorso della formazione bianconera ci sono già tanti precedenti rincuoranti, molti dei quali negli anni duemila: Trezeguet, Del Piero e Nedved che mandano la Juventus a Manchester, Trezeguet-Zalayeta che rimontano il gol di Helguera, il gol di Morata che pareggia il rigore di Ronaldo e fa volare Tevez e compagni in quel di Berlino. E poi ce n’è uno davvero per cuori forti (se qualche tifoso vorrà toccare ferro, lo capiremmo perfettamente): l’unica volta che la Juventus ha pescato – e poi eliminato – il Real Madrid ai quarti di finale ha poi vinto la coppa. Era il 1996, e a maggio i bianconeri avrebbero trionfato a Roma, ai rigori, contro l’Ajax.
Ma c’è anche il fattore Allegri, uno degli allenatori più bravi ad interpretare il concetto di doppio confronto in una fase di eliminazione diretta. E non si parla soltanto di Champions League: si provi a pensare alla sfida in semifinale di Coppa Italia (2014-2015) contro la Fiorentina, vittoriosa all’andata a Torino e pesantemente sconfitta in casa per 0-3.
E poi, ancora, gli spettacolari 180′ offerti proprio contro il Real Madrid (l’anno di Alvaro Morata), la quasi storica rimonta ai danni del Bayern Monaco l’annata successiva, ma anche il capolavoro tecnico-tattico della scorsa stagione, quando il Barcellona dei marziani si inchinò a Dybala e alla BBC.
LA JUVENTUS, NEL DOPPIO CONFRONTO, NON DEVE TEMERE NESSUNO
Ma devono essere gli altri a temerla. L’eccezionale solidità difensiva bianconera è un elemento che nessuna squadra può permettersi di sottovalutare, e se n’è accorto anche il Tottenham di Kane e Alli. Ma non basta: la Juve è un cobra, che morde l’avversario quando inizia a zoppicare. “Più sanguina, più è forte” ha sentenziato Buffon nella conferenza stampa prima di Wembley. È un po’ questo che fa paura agli avversari: la sensazione che, nonostante la propria forza, da quelle strisce bianconere possa sempre nascere qualcosa di altamente pericoloso.
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