Davide Astori, capitano della Fiorentina, muore nel sonno a 31 anni. Poche ore prima di scendere in campo con la sua squadra per fare ciò che gli piaceva fare di più. Dove la retorica sembra non finire, arriva il dovere di raccontare, di commentare, per quella che è una notizia che non può lasciare indifferenti. E tutti i quotidiani, dalla Gazzetta dello Sport al Corriere, da Tuttosport a quelli più distanti dal calcio, indossano un immancabile vestito di empatia e si mettono una mano sul cuore. Astori muore e il calcio, giustamente, si ferma. Perché è giusto ricordarsi delle vere priorità.
A mo’ di lutto nazionale, oltre che cittadino (proclamato a Firenze per il giorno dei funerali). Astori era ‘uno dei nostri‘, un ragazzo perbene, capitano della Fiorentina ma anche nel giro della Nazionale. E la sua morte ha scioccato e coinvolto tutti, perché davvero tutti si son sentiti in dovere di esprimere anche un piccolo pensiero di ricordo.
Il massaggiatore della squadra, notando un insolito ritardo per la colazione, è salito in camera a verificare. Scoprendo il peggio, l’imponderabile, ciò con cui non si vorrebbe mai avere a che fare. L’autopsia odierna, svela la Gazzetta, chiarirà le cause del decesso di Astori (si parla di ‘arresto cardiocircolatorio’, ma se ne vuol sapere di più). L’esame medico legale dovrebbe essere affidato al dottor Moreschi.
Citiamo il titolo scelto dal Corriere dello Sport per l’edizione odierna. Astori, infatti, lascia la compagna Francesca e sua figlia Vittoria, di appena 2 anni. Anche Diego Della Valle ha espresso tutto il suo cordoglio per questa morte improvvisa, ricordando che il capitano avrebbe rinnovato quest’oggi il suo contratto con la Fiorentina: voleva rimanere per sempre in viola.
Gli esperti si interrogano: a tutti gli sportivi verrà in mente (giustamente) di approfondire i controlli, ma, a quanto pare, i rischi di morte improvvisa non verranno mai del tutto eliminati.
Il destino sa essere molto beffardo. Il 14 aprile 2012 Piermario Morosini, centrocampista del Livorno, si accascia a terra durante un match contro il Pescara. E la vita resta solo un ricordo per il giovane calciatore. Fu lo stesso Astori, tra gli altri, a sottolineare come il calcio, in momenti del genere, debba passare assolutamente in secondo piano. E lo fece con un tweet eloquente, riportato da La Gazzetta dello Sport: “Il rinvio delle partite adesso non conta nulla…ora stringiamoci in silenzio e ricordiamo Mario…”
Logisticamente, però, son cose a cui pensare, prima o poi. Il commissario di Lega, Giovanni Malagò, dopo aver comunicato che tutte le società si son trovate d’accordo nel rinviare le gare, ha ipotizzato due date per il recupero: 13-14 marzo oppure 9 maggio, spostando la finale di Coppa Italia (soprattutto se il Milan dovesse avanzare in Europa).
Dopo tante pagine dedicate a carriera, ricordo e solidarietà per Astori, si torna – per quanto possibile – a pensare al campo. Mercoledì la Juventus si gioca il passaggio del turno in Champions League e lo farà con un Dybala tutto nuovo, soprattutto dopo il gol mozzafiato (60° in bianconero) alla Lazio. Anche Barzagli lo incorona: “Ora ha più muscoli grazie alla palestra“. Per Wembley, filtra ottimismo anche per Higuain: l’argentino dovrebbe recuperare e partire dal 1′, mentre sono da valutare Mandzukic e De Sciglio.
A tal proposito, Tuttosport rivela la possibilità di una panchina a Londra per Mandzukic: con Douglas Costa ci sarebbero Dybala e Higuain, per provare sfruttare gli spazi che la difesa del Tottenham può lasciare.
Il quotidiano torinese, infine, prova a dare alcune risposte sugli obiettivi della Juventus: Emre Can ha da tempo detto ‘sì’, ma non ha firmato, dunque potrebbe anche non arrivare più. Bellerin dell’Arsenal piace, ma non esistono trattative. In estate c’è il rischio cessione di Alex Sandro: lo ingolosisce la Premier e la Juve ha bisogno di una cessione eccellente.
This post was last modified on 5 Marzo 2018 - 17:07