Lippi: “Un allenatore non è solo gioco, la Juve è programmata per vincere”

In vista della volata Scudetto, la Gazzetta dello Sport ha intervistato l’ex allenatore, sia di Juventus che di Napoli, Marcello Lippi. Ecco cos’ha dichiarato lex Ct della Nazionale.

SUL PROSSIMO COMMISSARIO TECNICO

«I candidati sono tutti da panchina. C’è chi ha già dimostrato il suo valore, come Conte. C’è chi, come Mancini, ha confessato
apertamente di volere la Nazionale, cosa importantissima. Discorso che vale per Ranieri. Ancelotti sarebbe la prima scelta per carriera, carattere, esperienza,successi, ma pare non abbia tanta voglia».

“NON ANDARE AI MONDIALI DISTRARRà DI MENO I CLUB?”

«Non si può escludere che qualcuno sia meno concentrato. Anche la Juve ha stranieri ma lì, state certi, hanno in testa Champions e campionato: non esistono condizionamenti. La Juve è programmata per vincere, per arrivare fino in fondo dovunque. Anche al settimo scudetto. Non molla niente. Anche perchè alla finale sarebbero sette gare. Non cambiano la vita, non ti stancano da perdere testa e gambe. Per la Juve piuttosto credo sia il contrario: si distrarrebbe perdendo per strada un obiettivo».

LO SPETTRO DI PERDERE LA TERZA FINALE CONSECUTIVA

«Il pensiero va lì. Ma io sono arrivato in finale quattro volte, cose che non si possono cancellare. E poi questo significa che sei entrato nel gruppo di quelle che possono vincere la Champions: Real, Barça, Bayern, Juve e City. Cinque. E dico: occhio al Real, non pensate sia finito, bravo Heynckes, a 72 anni ha fatto volare il Bayern. Ma la Juve è stabilmente lì, prima non era così. L’obiettivo principale è stato raggiunto».

“SARà UNA BELLA DELUSIONE PER CHI NON VINCE LO SCUDETTO…”

«Se lavori così bene non devi deprimerti. Però i punti di vista sono diversi. Se vince il Napoli, la Juve potrebbe dispiacersi fino a un certo punto, dopo sei scudetti e magari con la Champions nel mirino. Se il Napoli non ce la fa, psicologicamente sarebbe più dura: è una grande perché è stabilmente tra le prime tre, ne ha consapevolezza. Sarebbe un brutto colpo».

SU ALLEGRI VS SARRI

«Sono due grandi allenatori diversi, inseguono il successo in modo diverso. Gli automatismi del Napoli non sarebbero praticabili cambiando formazione ogni settimana: quello di Sarri è un calcio bello, positivo, offensivo. La Juve ogni tanto ha una giornata più negativa, cambia spesso uomini e sistemi. Allenando da quarant’anni so com’è difficile far giocare bene ed è notevole che Sarri ci sia riuscito così presto. Però un allenatore non è solo gioco».

 

Gestione cookie