C’è un coro che si alza all’Ale&Ricky, impossibile da non notare, quando scende in campo la Juventus Women: “Che ce frega di Bonucci noi c’abbiamo la Rosucci”. Lo cantano tutti, con ogni probabilità lo cantano pure le sue compagne, magari come facevano i napoletani quando, negli spogliatoi, urlavano al mondo perchè batteva il corazon. Martina Rosucci, leader del centrocampo bianconero, è la nostra Women of the week.
LA REGINA DI TORINO?
Tempo fa scrissi un editoriale su di lei che la glorificava dopo la partita giocata contro la Fiorentina. Nel gelo più assurdo di quella notte a Vinovo, Rosucci decise l’incontro con una doppietta che sotterrò le campionesse in carica. Il primo gol fu un capolavoro dalla distanza, il secondo invece fece tirar fuori dalla sua gioia l’urlo più sincero che potesse tirar fuori; un urlo che aveva la rabbia e la felicità di aver portato alla sua squadra tre punti che sentenziarono, una volta per tutte, come la Juventus Women sia superiore a tutte le avversarie in campionato. Difatti il suo cammino (e questa è l’ennesima volta che lo scrivo) conosce solo vittorie.
Martina Rosucci è torinese doc e gioca per la sua squadra del cuore. Questo dà a lei la possibilità di realizzare un sogno fino a poco tempo fa impossibile da realizzare: giocare con la Juventus, la maglia più pesante d’Italia. Rosucci è una centrocampista centrale, ma il campo dice che è lei a decidere dove giocare: il suo compito è quello di dettare i tempi e spostarsi dove più c’è bisogno, alternando la fase di densità a quella in cui occupa gli spazi lasciati vuoti dalle avversarie. Avanti indietro, destra e sinistra… nessun problema. Vogliamo parlare della sua regia? Ad oggi una Juve senza di lei non è possibile: per quanto il reparto del centrocampo annoveri un gran numero di giocatrici capaci di scendere in campo da titolari, Martina è insostituibile. Forse è anche per questo che è così idolatrata dai suoi tifosi.
Nell’ultima partita contro l’Atalanta Mozzanica è stata immensa: vedere da pochi metri una regia del genere merita il prezzo del biglietto (che per chi non lo sapesse non esiste perché le partite a Vinovo sono gratis). Quando una giocatrice riesce a giocare in questo modo non si può fare altro che ringraziarla per averci dato un simile spettacolo.