Quando una bandiera del calcio italiano e internazionale, come Andrea Pirlo, ti incorona suo erede, il tuo futuro è scritto nelle stelle. Sei destinato a grandi cose. E se si dice che l’ultima parola spetti, come giusto che sia, al campo, oggi possiamo dire che l’ex numero 21 bianconero aveva ragione. Difatti, Miralem Pjanic, durante il match contro il Sassuolo, andato in scena all’Allianz Stadium questo pomeriggio, si è dimostrato un maestro del ruolo di regista.
La grande prestazione di Miralem Pjanic non si basa, esclusivamente, sulla rete messa a segno al minuto numero 38, che di fatto ha chiuso la partita. No perchè il bosniaco ha giocato novanta minuti con una calma degna del miglior atleta olimpico o, appunto, di Andrea Pirlo. Pjanic alla già sopracitata calma aggiunge anche una classe e, soprattutto, una precisione difficilissima da trovare nel calcio moderno, sempre abituato a ritmi frenetici. Tutti questi fattori lo portano a fornire assist millimetrici, come quello sul gol del 3-0 di Khedira, che liberano i compagni ad una facile conclusione a tu per tu con il portiere avversario.
Pjanic è anche l’unico giocatore che anche se girato di spalle, semmai ricevendo un pallone dal reparto difensivo, riesce sempre a guardare in avanti, cercando sempre di intravedere un movimento di un compagno così da servirlo. Un giocatore fondamentale per il gioco di Allegri, molto spesso criticato per la troppa lentezza nella costruzione di occasioni da gol. La maggior parte delle azioni offensive bianconere partono da lui con un fantastico mix di cervello e fantasia, di calma e sregolatezza, di eleganza e di distruzione. Un giocatore semplicemente perfetto, un vero e proprio futuro Maestro.
This post was last modified on 5 Febbraio 2018 - 09:56