La Juventus vince. Questa è l’unica cosa che conta. E su questo non ci piove. Ma questa squadra può e assolutamente deve fare di più. Nulla da dire dal punto di vista difensivo: nel primo tempo i bianconeri non hanno concesso nessun tiro al Chievo. Era già successo una volta in questa stagione, in casa contro l’Inter. Ma dal punto di vista della costruzione anche questa sera qualcosa è mancato. Un gioco troppo prevedibile, un ritmo troppo compassato che il solo Pjanic ha provato ad alzare.
Troppa fatica per la Vecchia Signora
Parliamoci chiaro: questa vittoria vale tantissimo. Perché al Bentegodi sia Napoli che Roma non sono andate oltre uno scialbo 0-0. Ma questa prestazione continua a far storcere il naso e non solo agli amanti del bel gioco. Perché nella prima frazione di gioco di occasioni per impensierire il Chievo davvero poche con Stefano Sorrentino che ha lasciato i suoi guanti lindi e pinti. D’accordo i carichi di lavoro, d’accordo i padroni di casa attendisti ma a tutto c’è un limite.
Juventus, Pjanic solista
In attesa di vedere una Vecchia Signora più brillante, la nota positiva di questa sera è stata sicuramente Miralem Pjanic. Il bosniaco ha dettato i tempi, dimostrando di essere l’unico uomo in grado di accelerare. Dai suoi piedi infatti parte l’azione del primo gol: Miralem innesca Bernardeschi che scarica all’indietro per l’inserimento di Khedira. Ormai Pjanic sembra essere padrone del centrocampo e del gioco bianconero. Massimiliano Allegri gli ha assegnato le chiavi e lui ne sta diventando il padrone indiscusso. Quando manca Dybala è lui l’uomo che regala lampi di classe, che anticipa la giocata, che salta l’uomo e che inventa per i compagni. La luce in un periodo buio per quanto concerne le prestazioni ma non i risultati. Quelli stanno arrivando a prescindere, fortunatamente. Ma adesso da questa squadra tutta estro e fantasia con gli innesti dei vari Douglas Costa e Bernardeschi ci aspettiamo di alzare l’asticella anche per quanto riguarda il gioco, oltre che la forma.
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