C’è chi se lo augurava, chi lo ha pronosticato ad inizio stagione e chi invece non ci sperava proprio. La Juventus 2017/2018 non ha mai somigliato così tanto a quella dello scorso anno come adesso. Un traguardo importante, evidentemente: avvicinarsi al rendimento della squadra che lo scorso anno ha sfiorato il triplete doveva essere la prerogativa principale di questa Juve. Il primo passo di un cammino verso un ulteriore miglioramento.
La partita di ieri sera la Juventus di inizio anno l’avrebbe persa, o comunque pareggiata. Era una squadra, quella, decisamente non in grado di gestire la tensione per tutta la gara, che se non la chiudeva rischiava di andarci sotto. Tredici gol presi nelle prime tredici partite, le critiche e poi l’eco degli opportunisti a ricordare della cessione di Bonucci, che era stata ”la causa dei mali della squadra”. La verità è che bisognerebbe capire che i Bianconeri riescono a trarre il meglio di loro nei momenti di più elevata difficoltà.
La continua necessità di rinnovarsi passa attraverso le sconfitte più cocenti, come quella di Genova, contro la Sampdoria. Come fu a Reggio Emilia due anni fa e a Firenze l’anno scorso, è scattato il click. Ora ne abbiamo la conferma. La Juventus, dalla controfigura del Napoli dello scorso anno (straripante nei momenti inutili e poco concreta nei momenti utili) è tornata a impersonare la parte di se stessa. Un vero e proprio ritorno al passato, si può dire. E per fortuna, perché quest’anno il Napoli ha iniziato a fare la Juventus, vincendo gare ostiche su campi dove nella passata stagione ha lasciato i punti decisivi a colmare il distacco con la prima in classifica.
Dalla partita con il Crotone la Juventus ha raccolto in otto incontri sette vittorie e un pareggio. In sette di questi ha mantenuto la porta inviolata e allo stesso tempo, con la gara di ieri, nella metà delle partite ha segnato un solo gol. Rischiare e vincere. È stata la formula vincente dell’annata passata, il perfetto compromesso per poter gareggiare ad alti livelli nelle tre competizioni, e, perché no, anche l’antidoto alle malelingue che la accusavano di vincere giocando un pessimo calcio.
Ora la competizione è di nuovo aperta e si fa sempre più interessante e infuocata. Il confronto tra Napoli e Juventus non è mai stato così equilibrato come quest’anno. I bianconeri si sono ritrovati, gli uomini di Sarri hanno imparato ad emularli alla perfezione. Chi prima cade perde: quest’anno va così. La Juventus ha riscoperto i propri punti di forza, ma per com’è la storia questo può non bastare. E poi c’è la Champions. Mai come quest’anno è importante raggiungere la finale e vincerla: per emularsi e, finalmente, superarsi.
Vincenzo Marotta
This post was last modified on 23 Gennaio 2018 - 00:12