Questa Juve, la Juve di Max Allegri, quella capace di centrare la semifinale di Coppa Italia e gli ottavi di Champions per il quarto anno consecutivo, quella che al giro di boa in campionato è seconda ad una sola lunghezza dal Napoli di Sarri può prescindere dalla Joya argentina? Il dubbio rimane…
Ad oggi i bianconeri hanno disputato 14 partite di campionato con il 10 argentino in campo dall’inizio, totalizzando 13 vittorie ed un solo pareggio, per una media punti di 2,85 con un totale di 40 punti e 12 goal realizzati da Paulo. Senza Dybala (o col suo ingresso a partita in corso) invece la squadra di mister Allegri ha totalizzato solo 10 punti in 6 partite, ottenendo tre sole vittorie, un pareggio e due sconfitte, contro Lazio e Sampdoria con una media punti di 1,66 a partita. Da questi dati in nostro possesso, dunque è possibile riassumere che con Dybala in campo è senza dubbio un’altra Juve.
Nonostante questi numeri da capogiro, mister Allegri ha dimostrato però di recente che anche senza il fantasista ex Palermo, la Juventus riesce ad esprimere la sua forza e ad essere concreta e cinica allo stesso tempo. Nel mese di dicembre, infatti, Allegri ha fatto a meno di Dybala inizialmente in tre partite consecutive (Inter, Roma e Bologna) ottenendo due vittorie ed un pareggio, preferendogli a turno sia Cuadrado che Douglas Costa, realizzando 4 goal e subendone zero.
Tutti questi calcoli fatti vengono però messi a tacere dall’infortunio occorso alla Joya sabato scorso alla Sardegna Arena. Il responso medico recita lesione distrattiva ai flessori della coscia destra. I tempi di recupero dovrebbero essere di circa 40 giorni, in modo da rivedere Dybala al rientro a cavallo del confronto col Tottenham in Champions. Il mister dovrà fare a meno del suo numero 10 per più di un mese col rischio di saltare gli incontro col Genoa, Chievo, Atalanta, Sassuolo, Fiorentina e Tottenham, ma non dovrà inventarsi nulla di nuovo. Ha già dimostrato che la sua Juve è capace di alternare uomini e moduli senza risentire dell’assenza di nessuno.
Proprio questo rappresenta il punto di forza di Allegri, un tecnico che affronta la realtà delle cose sempre con molta leggerezza e con altrettanto realismo, che non “si piange addosso” in caso di infortunio di qualche suo uomo, ed anzi, nei momenti di difficoltà riesce a tirar fuori dal cilindro nuove soluzioni tecnico-tattiche, che il più delle volte spiazzano sia gli addetti ai lavori che gli avversari.
Vedremo quindi, se l’assenza di Paulo si farà sentire nei prossimi incontri, nel frattempo però attendiamo fiduciosi le prossime mosse dello stratega di Livorno.
Francesco Pellino
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