Poteva andare decisamente peggio alla Juventus, ma anche meglio. Alla fine, tuttavia, l’urna di Nyon ha messo i bianconeri dinanzi al Tottenham di Mauricio Pochettino. Bisognerà, dunque, sconfiggere gli inglesi per proseguire nel sogno europeo che porta dritto fino alla finalissima di Kiev. Un sogno troppe volte svanito, ma non un’ossessione come ribadito negli ultimi giorni anche da Giorgio Chiellini.
I bianconeri sfideranno prima gli inglesi a Wambley il 13 febbraio, poi all’Allianz Stadium il 7 marzo. Appuntamenti sicuramente da non sottovalutare. Il Tottenham, infatti, è una squadra molto solida, con un grandissimo allenatore e che sfrutta al meglio il potenziale offensivo.
Ecco le parole di Mauricio Pochettino rilasciate ai colleghi della Gazzetta dello Sport.
“La prima reazione dopo il sorteggio con la Juve? Ho pensato: finalmente vedo la terra delle mie origini. Sono venuto in Italia diverse volte, ma non sono mai stato in Piemonte. I tempi ristretti non mi permetteranno di visitare i luoghi da quali partì il mio bisnonno, ma respirerò l’aria di Torino. Sul sorteggio non coltivavo illusioni particolari: quando ti ritrovi negli ottavi, incontrare avversari difficili rientra nella logica delle cose. La Juventus rappresenta il top: due finali nelle ultime tre edizioni. Giocare il ritorno a Wembley ci concede un piccolo vantaggio? Non credo. A livello internazionale casa o trasferta cambia poco. Le sfide durano davvero 180 minuti e quella con la Juve sarà una vera battaglia. Se ho già cominciato a prepararla? Manca un mese e mezzo. Possono accadere tante cose, ma abbiamo iniziato a muoverci. Uno dei punti di forza della Juve è lo stadio? La Juve è forte a prescindere, ma un impianto come il suo non è un dettaglio da poco.
Buffon? Ho sempre ammirato Buffon e mi è davvero di spiaciuto che l’assenza del l’Italia in Russia gli impedirà di partecipare al sesto Mondiale. La considero una vera ingiustizia. Dybala? Per quello che visto finora, è un attaccante dalle enormi potenzialità, ma condivido il senso delle frasi di Allegri. Lavoro con i giovani e so che bisogna fare attenzione. I titoli sui giornali, la notorietà improvvisa e i paragoni importanti possono generare confusione. Higuain? Higuain, Aguero e il nostro Kane sono tra i migliori in assoluto nel ruolo. Se conosco Allegri? Ci siamo stretti la mano solo in occasione dell’amichevole di agosto. Mi sembra che posse diamo una caratteristica in comune: la flessibilità. Non ci leghiamo ad un unico modulo”.
Luca Piedepalumbo