Con ogni probabilità i prossimi sei mesi del 2018 saranno gli ultimi di Stephan Lichtsteiner in bianconero. Infatti, il contratto del terzino svizzero, in scadenza a giugno, non dovrebbe essere rinnovato dalla Juventus, decisa a puntare per la prossima stagione su altri profili. Insomma, sembra giungere al termine una storia straordinaria durata la bellezza di sette anni e coronata da tantissimi trofei. E anche pesanti delusioni. Una storia vissuta dallo svizzero da assoluto protagonista. Da leader della squadra e beniamino dei tifosi.
Tuttavia, nonostante il divorzio ormai annunciato e soprattutto la cocente esclusione dalla lista Champions, Lichtsteiner continua a trovare spazio e minuti sulla corsia di destra. Lo svizzero può considerarsi, infatti, a tutti gli effetti, come titolare in campionato: dove ha raccolto la bellezza di 14 presenze su 19 partite disputate fin’ora. Insomma, Allegri, anche se non considera affatto il terzino come uno dei suoi pupilli, continua a fare affidamento sulla sua esperienza e sul grande carisma che lo contraddistingue. Lichtsteiner, dal canto suo, nonostante qualche prestazione incolore, sta dimostrando grande attaccamento verso i colori bianconeri. Combatte sempre come un guerriero e raramente si risparmia. Lo svizzero va sempre al massimo: e lo ha dimostrato anche nel match contro il Verona. Lo scontro con Caceres, che lo ha costretto ad abbandonare il campo, per servire l’assist vincente a Dybala, è emblema della sua carriera, della sua persona. Un leone.
Se il sentimento nei confronti della dirigenza o dell’allenatore è mutato, non è invece cambiato l’amore per la maglia bianconera. Glielo si legge negli occhi, che non riescono mai a celare le emozioni. Lo si intravede nelle incursioni offensive, senza palla, di decine e decine di metri. Con la speranza di farsi trovare pronto, di aiutare i compagni. E anche quando stringe le mani sui fianchi: esausto, ma soddisfatto. Lichtsteiner è così, lo è sempre stato. Un lottatore senza eguali. E dietro quella faccia da duro, probabilmente, un sognatore, anche. Perché chi corre così tanto. E si batte con tale fervore e coraggio. Non può che avere grandi sogni da realizzare, ancora.
Tuttavia, le strade di Lichtsteiner e della Juventus sembrano destinate a dividersi. E sicuramente sarà dura per il popolo bianconero salutare, a meno di colpi di scena, un eroe e protagonista degli anni d’oro della Vecchia Signora. Simbolo, a partire dal primo goal dell’era Conte, della rinascita juventina. Autentico guerriero in campo, uomo dalle grandi qualità umane fuori dal rettangolo verde. Comunque vada, grazie di tutto Stephan.
Luca Piedepalumbo
This post was last modified on 31 Dicembre 2017 - 00:07