Massimiliano Allegri ha spesso, nel corso della stagione, delle trovate geniali. Alcune innovative, altre semplici ma efficaci. In ogni caso tutte, di solito, sono necessarie per dare linfa nuova al gioco (e alla rosa) della Juventus. Si dice spesso che “non è mai una questione di modulo“, eppure anche gli schemi di gioco fanno la differenza sull’atteggiamento tattico dei singoli. E funziona così da quando il calcio esiste.
Khedira, Pjanic, Matuidi
Il tedesco ex Real, il bosniaco ex Roma (un vero e proprio pianista mancato), e il francese ex Paris Saint-Germain sono a tutti gli effetti gli attori protagonisti dell’ultimo (e possiamo dire definitivo per quanto riguarda questo momento storico) cambiamento di modulo del tecnico livornese. La Juve ha migliorato molto sul piano del gioco, ma è stato nell’assetto tattico e nell’approccio alla partita che i bianconeri sono tornati a fare la differenza. In molti stanno ricominciando a vedere la malefica Vecchia Signora (e padrona) che volente o nolente si riprenderà lo scettro da capolista. Si tratta ormai di una mera questione di tempo. Onore e merito, ovviamente, alle dirette concorrenti che stanno dando spettacolo anche quest’anno, e che rendono molto più avvincente la cavalcata verso il tricolore.
Viva la proprietà transitiva
Il binomio campo-panchina deve essere funzionale agli schemi di gioco di una squadra. Chi non gioca sempre deve saper inserirsi (anche in base alle proprie caratteristiche) nei movimenti dei compagni e nella visione di gioco del mister. E se questo aspetto dà i risultati sperati, allora si può continuare a sorridere. Juve-Genoa, di Coppa Italia, ha visto partire titolari Marchisio, Bentancur e Sturaro. La vittoria è stata schiacciante. Ieri sera, in occasione della sfida con i giallorossi, in campo ci sono andati i titolari fissi, e i tre punti sono stati conseguiti. A fatica, grazie ad un secondo tempo della Roma davvero esplosivo, con delle parate di Szczesny più che decisive.
Miglioriamoci, fino alla fine
Se la difesa è fondamentale, i risultati ottenuti (soprattutto nelle ultime otto gare con zero gol subiti) sono stati merito anche di un centrocampo che è tornato a “filtrare” nel modo giusto, e che partita dopo partita sta ricompattandosi sempre più. Senza tralasciare l’importante doppia fase svolta dai due esterni d’attacco, che in certe fasi del match arretrano e formano un netto 4-5-1. Un esempio ieri sera appunto, con Mandzukic e Cuadrado. Ora serve solo migliorare, continuare a lavorare. Fare in modo che svarioni difensivi gravi come quello i ieri sera di Schick solo davanti al portiere diventino solo dei casi sporadici. La strada imboccata, ancora una volta, è quella giusta, basta seguirne il sentiero.
I commenti sono chiusi.