Schick sarà un rimpianto. Così, netto e deciso. Perché vero, o almeno questo tipo di filone non si discosterà mai da questo pezzo. Il perché? Ve ne diamo tre: talento, futuro, l’insieme dei due.
Un giocatore non si giudica da un ‘rigore’ sbagliato, no? E allora toglietevi dalla mente il freschissimo ricordo di Schick con le mani sul volto, dolorante di disperazione, disperato di dolore. Perché quello non è il vero Patrick. E di sicuro, non il giocatore che può diventare.
Che poi si è visto: appena è entrato, la Roma ha cambiato marcia. Ed è andata fortissimo. Schick non ha solo dato più soluzioni: ha alterato gli equilibri della Juve. Destro e sinistro, andirivieni offensivi che non t’aspetti. O che t’aspetti ma comunque non riesci a prenderlo, mai di petto. Per par condicio, il ceco non è nemmeno l’attaccante che dribbla mezza difesa della Juve e quasi calcia in porta: è solo un mix. Un mix con talento purissimo, un po’ da sgrezzare, un po’ da mettere già in vetrina. Un po’, in ogni caso, da aspettare.
Il rimpianto, dunque. Che si fa rimorso di tanto in tanto. Che però resiste, nonostante il corso della partita e gli episodi. Il motivo, certo, è semplice: sarebbe diventato il centravanti del futuro. Un futuro assicurato. Avesse imparato da Higuain qualche trucco del mestiere – come imparerà da Dzeko -, anche qui il tempo avrebbe fatto la sua controparte. Anche qui la Juventus si sarebbe assicurata un pezzo da novanta(sei) che con i chiaroscuri d’attacco avrebbe fatto molto comodo.
Dopo Higuain e Mandzukic, chi?
Rispondete con calma, serenità e senza dire di getto ‘Kean’.
Ecco perché Schick sarà un rimpianto.
This post was last modified on 24 Dicembre 2017 - 14:56