Si rivede finalmente Paulo Dybala, l’uomo di cui la Juventus aveva finalmente bisogno. Le due panchine consecutive per scelta tecnica avrebbero già sortito un effetto positivo alla Joya. Ritmo, giocate e accelerazioni sono stati i marchi di fabbrica della serata di Coppa dell’argentino. Il tutto coronato da una rete alla Dybala, cucita alla grande da una squadra sempre più solida e dal gioco frizzante.
La realtà è però un’altra: la Joya non è mai andata via. Un momento no, vogliamo sperare. Un momento in cui ogni essere umano non riesce ad esprimere per intero tutto il suo potenziale. Un giocatore che all’improvviso diventa intrappolato nella sua stessa maschera da gladiatore. E lo stesso che riesce a liberarsene e a ritornare a sventolarla dopo una rete decisiva. In un solo secondo, in quel sinistro che si va ad insaccare alle spalle di Lamanna, Dybala si libera di tutte le insicurezze e riesce finalmente a ritrovare quella serenità interiore tanto inseguita. E ritorna anche quella percezione di una fiducia in sé stesso che la società e il gruppo non gli hanno mai fatto mancare.
Quando un gol rappresenta una metafora, coronamento di una prestazione soddisfacente. Ci sarebbe anche quel mezzo assist al compagno di merenda Higuain, passato forse in sordina per la bell’azione finalizzata dal Pipita. E poco male se quelle due punizioni siano finite sulla barriera. La fiducia dei tifosi non è mai tramontata, caro Paulo. La maschera da gladiatore potrà tornare ad essere indossata solo per le occasioni particolari. Ora servirebbe però quella prova definitiva che deve far scacciare tutte le incertezze una volta per tutte. E l’occasione con la Roma di Eusebio Di Francesco è troppo ghiotta per non essre sfruttata…