Riza Durmisi nasce a Copenaghen (Danimarca) l’8 gennaio del 1994. Il 23enne terzino sinistro – in possesso anche del passaporto albanese – è attualmente in forza al Betis, dopo essere cresciuto nel settore giovanile del Brøndby. Si tratta di un calciatore di piccola statura, dal momento che è alto 168 cm e pesa 68 kg. In estate è stato seguito dalla Roma, piace anche al Liverpool (Liverpool Echo: interesse pratico?) e adesso è entrato nel mirino di Fabio Paratici, pronto a portarlo in bianconero. Ma andiamo a conoscerlo meglio, scoprendone qualità e debolezze.
Durmisi esordisce con il Brøndby nell’agosto del 2012 contro l’Esbjerg, mentre è solo nella stagione 2013-2014 che riesce ad entrare in pianta stabile all’interno della prima squadra. Il 10 novembre del 2013 realizza il suo primo gol ufficiale, durante la partita contro l’Aarhus.
Durmisi è un terzino sinistro molto offensivo che, all’occorrenza, può essere impiegato anche qualche metro più avanti, proprio per sfruttare la sua indole all’attacco. Si tratta di un vero e proprio funambolo: velocissimo, esplosivo, sempre pronto e puntuale nella sovrapposizione, capace di garantire una spinta continua per tutto l’arco della partita.
Quest’anno, in campionato, ha creato 7 occasioni da gol, con una precisione nei passaggi pari all’85%: ulteriore dimostrazione di una tecnica di base semplicemente ottima.
Il suo asso nella manica, però, è il cross: grazie ad un mancino educatissimo, può realizzare traversoni tagliati e precisi per i compagni. E questa è diventata una vera e propria costante delle gare del Betis, soprattutto quelle casalinghe in cui ha più libertà di azione.
In fase difensiva, i problemi principali derivano dal suo essere non molto alto: questa ‘mancanza’, però, è compensata dalla velocità, che gli consente di realizzare belle chiusure, anche in diagonale. Nonostante la piccola statura, risulta essere molto compatto e tosto nei contrasti, resistendo alla grande nei duelli spalla a spalla.
Nella Liga di quest’anno, per intenderci, ha commesso appena 1 errore difensivo. Non male, no?
Il passaggio dalla Danimarca alla Spagna non è stato facile, soprattutto dal punto di vista personale: “Vivo da solo, devo prendermi cura di me stesso, essere più professionale. Quando torno dall’allenamento devo fare da mangiare, in Danimarca lo faceva mia madre…”. Parole che descrivono la profonda umiltà di questo calciatore, che non dimentica di sottolineare come ogni cosa debba essere affrontata prima in qualità di ragazzo giovane e poi di atleta.
Limitatamente al calcio, però, spende qualche parola positiva in più: “La Liga è il miglior campionato del mondo, quindi penso di essere un giocatore migliore, soprattutto più veloce.”
Limiti? Durmisi ha le idee chiare: “Ovviamente devo migliorare in difesa, ma se si guardano i terzini migliori del mondo come Marcelo o Jordi Alba, l’aspetto migliore è la fase offensiva, non quella difensiva.”.
Chiosa sugli idoli di Durmisi, che risponde senza dubbi: “Marcelo e Carvajal.”. Umile sì, ma di sicuro ambizioso.
This post was last modified on 19 Dicembre 2017 - 17:16