Ieri sera ai Gazzetta Sports Awards, Andrea Agnelli è salito sul palco, per conto della Juventus, per ricevere il premio di squadra dell’anno. Sul palco, il presidente bianconero ha poi parlato, tra le varie cose, dei 120 anni del club e della Champions League.
“LA PAROLA VINCERE è NEL NOSTRO VOCABOLARIO”
“Quest’anno festeggiamo 120 anni di storia, di cui siamo orgogliosi, come famiglia noi ci siamo da 94 anni. Alla Juventus la ricerca della vittoria è una dolce ossessione. La parola vincere è ricorrente nel nostro vocabolario. L’asticella va messa sempre più in alto. Dopo la finale di Cardiff dissi:<<Ci vediamo a Kiev>>. Beh questo è l’obiettivo”.
“UNA VOLTA MARCHISIO VENNE DA ME…”
“Un giorno Marchisio venne da me per firmare il rinnovo e mi disse: <<Non voglio essere l’unico juventino a non aver vinto niente”. Io gli risposi: “Neppure io voglio essere l’unico presidente a non aver vinto nulla>>. I risultati passano per abnegazione e sacrifico. Il talento non basta. Deve allenarsi”.
“DOBBIAMO AGIRE PER NON RISCHIARE L’IMMOBILITà”
“Per me è un grandissimo onore essere il presidente dell’Eca. Sono entrato nell’Eca sei anni fa e Rummenigge mi ha fatto crescere. In Italia dobbiamo ritornare ad avere come priorità gli obiettivi del calcio italiano. Le ricette per migliorare sono note a tutti, bisogna applicarle. Sappiamo quello che vogliamo diventare, dobbiamo agire per non rischiare l’immobilità”.
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