Il gol, in casa Juve e in casa Inter, parla più che mai argentino. E pensare che nessuno dei due, al momento, è sicuro di un posto in Nazionale. Roba da matti: ci sono squadre che farebbero carte false pur di avere anche soltanto uno tra Higuain e Icardi e invece gli allenatori dell’Argentina ne fanno tranquillamente a meno.
L’attaccante nerazzurro, all’Inter dal 2013-2014, è il capocannoniere del campionato con 16 gol in 15 partite: si ipotizzava che Spalletti gli avrebbe fatto bene, ma forse non si credeva così bene. Anche meglio dello Dzeko della passata stagione, letteralmente rinato dopo una prima stagione troppo brutta per essere vera.
Icardi partecipa (34 sponde e 154 passaggi positivi), crea spazi, si muove su tutto il fronte e segna con una regolarità impressionante. Alla Juventus ha già segnato 7 volte, iniziando nel gennaio 2013 quando vestiva la maglia di quella Sampdoria che riuscì ad espugnare lo Stadium. È probabilmente il centravanti più completo della Serie A al momento, anche per una questione tanto cara a David Trezeguet, per citare un esempio bianconero: sapere sempre dove finisce la palla e trovarsi al posto giusto nel momento giusto. L’area di rigore è il suo terreno di caccia: come sentenziato da Lele Adani, “non è lui che cerca il gol, ma il gol che cerca lui“. Letale.
Il Pipita bianconero era partito maluccio, entrando – troppo presto – nell’occhio del ciclone. Allegri lo ha sempre protetto, coccolato, difeso, anche “panchinato” nel momento giusto. Higuain ha risposto alla grande, entrando e segnando in una partita chiusa come quella contro l’Olympiacos.
Ora Higuain è assistito da una forma decisamente migliore, correndo il doppio e giocando da leader. Sono 9 i suoi gol in campionato in 14 presenze, sicuramente meno dei primissimi della classifica marcatori, ma è un numero destinato a crescere. Soprattutto per il peso specifico delle reti: venerdì scorso, a Napoli, la prima dimostrazione.
E con la Juve non ha ancora punto l’Inter…
This post was last modified on 9 Dicembre 2017 - 11:40