Quantità e qualità, due concetti tanto distanti quanto vicini. Gli opposti e il loro legame sono un po’ il motore della nostra esistenza, cosa saremmo senza? I dualismi ci fanno crescere, ci fanno maturare giorno dopo giorno. E allora cosa c’è di meglio se non coniugare due correnti parallele, due correnti che non si incontreranno mai?
Tante le definizioni che si possono trovare sfogliando le pagine di un vocabolario alla ricerca del significato di quantità, ma nessuna che si leghi veramente bene al mondo del pallone. Però posso farvi un esempio: Blaise Matuidi è quantità nel senso più stretto del termine.
Sacrificio, corsa, pressing asfissiante, leader, carisma. Un esempio per tutti, una dedizione e forza di volontà fuori dal comune. Tutto l’undici juventino deve essere Matuidi in fase di non possesso, la chiave per il successo passa dalla solidità.
Allegri lo urla sempre, eppure c’è ancora qualche dubbio sul cosa chieda. C’è,più che altro, poca comprensione del tutto. Il punto è proprio questo, come si fa a giudicare una qualsivoglia prestazione dei bianconeri senza prima esser andati oltre la mera definizione di bel gioco? Senza prima aver compreso il rapporto tra quantità e qualità?
Non si tratta di tiki taka o di calcio champagne, tutt’altro. Quello che chiede Allegri si avvicina molto di più al cinismo e alla freddezza che a qualsiasi altra cosa voi abbiate pensato. Con i giocatori a disposizione, e il relativo tasso tecnico, dovremmo capitalizzare al meglio quelle quattro o cinque occasioni da gol a partita. L’ultimo passaggio ti deve mandare comodamente in porta. Niente di più, niente di meno.
Difesa, lucidità e qualità negli ultimi metri. Una Juve così si trasformerebbe nell’arma perfetta: 4-4-2 (o 4-2-3-1 come preferite) con esterni letali e cinici, la coppia in HD davanti a pungere come cobra e gli altri a dividersi fra apprendisti Matuidi e giovani Pjanic.
Max l’ha ideata così e, in queste ultime partite, non si può dargli torto. Il Napoli è caduto al San Paolo, la qualificazione agli ottavi è arrivata, ora manca l’ultima fatica contro i rivali di sempre…