La Juventus si prepara al delicato match di questa sera contro l’Olympiacos. Una sfida decisiva per il cammino dei bianconeri in Champions. Sulla carta la Vecchia Signora parte probabilmente avvantaggiata, ma il club del Pireo non va sottovalutato; soprattutto quando gioca in casa, al “Georgios Karaiskakis”. Si tratta, infatti, di uno stadio temuto in tutta Europa, e i tifosi greci sono tra i più “scatenati” in circolazione. Capaci, sicuramente, di creare un clima infernale per gli avversari.
Bisogna, ad esempio, prendere in considerazione le dichiarazioni di Darko Kovacevic, dirigente dei greci ed ex attaccante della Juve, “i tifosi sono trentatremila, ma sembrano il doppio”. Insomma, l’Olympiacos in casa si trasforma. I numeri parlano chiaro: dal 2010 a oggi l’Olympiacos ha vinto 17 delle 34 partite giocate in casa nelle Coppe europee, ne ha pareggiate 7, ne ha perse 10.
Ecco il parere, raccolto dai colleghi di Tuttosport, di ex bianconeri e non che già hanno provato sulla propria pelle la sensazione di giocare al “Georgios Karaiskakis”.
STEFANO SORRENTINO – Il portiere del Chievo Stefano Sorrentino tra il 2005 e il 2007 ha difeso la porta dell’AEK Atene e al Karaiskakis ha vissuto derby bollenti: “Non dimenticherò mai la prima volta. Ci obbligarono a riscaldarci dalla parte del tifo più caldo dell’Olympiacos. Ad un certo punto fui costretto ad abbandonare la porta perché dagli spalti volavano i rotolini di carta degli scontrini delle calcolatrici. Per paura di essere colpito mi spostai a trequarti campo. Quando si afferma che l’atmosfera è caldissima non è un modo dire, è la realtà. E’ vero che i tifosi non scendono in campo, però se l’Olympiacos in casa ne ha perse poche è perché il clima dello stadio una mano gliela dà”.
NICOLA LEALI – Lo juventino in questa stagione in prestito ai belgi dello Zulte-Warregem, ha vissuto al Pireo la scorsa stagione: “Se sei dell’Olympiacos, giocare in quello stadio è fantastico: il calore e la pressione della gente, soprattutto nelle partite più importanti, ti porta a stare sempre concentratissimo”.
ENZO MARESCA – E’ stato il primo italiano a giocare “in casa” al Karaiskakis, durante l’avventura con l’Olympiacos nella stagione 2009-10: “Stadio bellissimo e moderno, ambiente infernale”.
IL RACCONTO DI STRAMACCIONI – “L’anno scorso ho vissuto una situazione incredibile. Vincevamo 1-0, poi loro hanno pareggiato con un gol in fuorigioco di Cambiasso. Nonostante il pari subito, stavamo giocando bene ed eravamo nel nostro momento migliore. Ad un certo punto un inserviente dell’Olympiacos, in tuta biancorossa, si è fiondato davanti alla nostra panchina, ha insultato tutti quelli che erano lì ed è corso nel tunnel che porta agli spogliatoi. Una mossa studiata ad arte per scatenare un parapiglia e obbligare l’arbitro a interrompere il gioco per qualche minuto. Al massimo in Italia avremmo tirato un pallone in campo… Quando è ripresa la partita abbiamo incassato gol immediatamente”.
Luca Piedepalumbo