La partita di ieri sera – non ancora decisiva per il campionato, ma pesante sul campionato – ha, oltre a Higuain, un altro grande protagonista: Massimiliano Allegri. Il tecnico bianconero ha studiato alla perfezione gli avversari, imbrigliandoli nella propria rete tattica.
Ecco l’analisi di Gigi Garanzini sulla ‘Stampa’, che prova a spiegare dove sta la chiave della vittoria bianconera:
“Il Napoli, come d’altra parte si sapeva, conosce un solo genere di calcio: basato sul palleggio fitto, sul pressing alto, ma, alla fine, soprattutto sulla qualità di quei tre piccoletti davanti che, in serata di grazia, ti nascondono il pallone fino a quando te lo ritrovi in rete: ma in serata di scarsa vena, come già si era intravisto ultimamente, non sono fisicamente all’altezza di trovare strade alternative”.
“Mentre la Juve può scegliere tra tante soluzioni. In questo caso quella di bloccare la difesa, di proteggerla con una pedina in più a centrocampo, e di affidarsi alla velocità e alla qualità di Douglas Costa quando Cuadrado è alle prese con la spia della riserva”.
“Alla fine si può dire che il cambio di modulo bianconero è stato determinante non solo per incanalare la partita ma anche per condurla in porto. Squadra meglio disposta, più razionale, centrocampo più folto e in grado quindi di proteggere meglio il reparto difensivo“.