Ora si passa alle sfide decisive. Il campionato di Serie A 2017-2018 è una competizione strana, per ora, che sta riscrivendo tutti i libri della letteratura calcistica del Bel Paese. Le medie tenute dalle prime sono stratosferiche, un passo insostenibile da tenere per le statistiche dei campionati passati. “Il campionato non si vince contro le grandi, ma con le piccole” è uno dei cliché più famosi, ma quest’anno sembra non essere vero: in virtù di una così evidente differenza tra le rose delle prime della classe e quelle della parte media della graduatoria , gli scontri diretti diventeranno fondamentali.
E in un momento delicatissimo per la stagione bianconera arriva una delle partite, statisticamente parlando, più difficili degli ultimi 20 anni. Nel nuovo millennio, infatti, sono arrivate soltanto 2 vittorie al San Paolo, l’ultima delle quali proprio con Allegri in panchina -1-3 con reti di Pogba, Caceres e Vidal, quando sulla panchina partenopea sedeva Benitez – ma soprattutto tante (talvolta anche sonore) sconfitte. Ma, nonostante l’allenatore della Juventus dia più importanza alla sfida di Champions League contro l’Olympiakos, questo match può essere decisivo per l’intera stagione bianconera. “Ma no, siamo ancora a dicembre, è prestissimo” – è l’antifona degli addetti ai lavori e della maggior parte di coloro che esprimono opinioni in questione. Sì, è vero, il campionato si decide a marzo, ma per quanto detto precedentemente, sprofondare a -7 da una squadra che in 14 partite si è fermata soltanto 2 volte, tra l’altro pareggiando e mai perdendo, significherebbe dire “quasi” addio a qualsiasi velleità per lo scudetto. Ecco, quel “quasi” può fare tutta la differenza del mondo; d’altronde, sappiamo tutti come è andata a finire due anni fa, quando proprio la Juve si trovava a -11 dalla Roma e a -8 dal Napoli, nonostante a fine anno Buffon e compagni alzarono la coppa. Ma in questo momento, uno scenario del genere sembra essere improponibile.
È vero ciò che dice Allegri: la prima sfida decisiva non sarà al San Paolo, ma al Pireo contro l’Olympiakos. L’incontro di Atene rappresenterà il primo snodo della stagione: la qualificazione agli ottavi di Champions è un obiettivo da raggiungere senza se e senza ma. Talvolta, però, a fine anno si reputano decisivi incontri che non lo sembravano in precedenza: potrebbe essere il caso di Napoli-Juve. Come specificato in precedenza, gli sconti diretti, mai come quest’anno, potrebbero risultare decisivi e portare a casa “scalpi” degli avversari durante le trasferte potrebbe rappresentare il passo fondamentale verso lo scudetto. Mettere il Napoli nella condizione di essere obbligato a fare punti, nel girone di ritorno, a Milano contro l’Inter e all’Allianz Stadium diverrebbe un punto di forza per i ragazzi di Allegri.
Negli anni passati, da questo punto di vista, la Juventus ha fatto quasi sempre incetta di vittorie contro le avversarie allo Stadium, ma fuori dalle mura casalinghe ha avuto un po’ di difficoltà. Vincere a Napoli sarebbe un vantaggio non da poco per gli uomini di Allegri, che potrebbero respirare un po’ e guardare con ottimismo al resto dell’annata. La partita deve rappresentare lo spartiacque della stagione e permettere il passaggio dall’essere una squadra che fino ad ora ha raggiunto buoni risultati senza, però, mostrare solidità, soprattutto in campo nemico. Ritrovare la fame, quella che in questo inizio di stagione sembra essere mancata, è il primo obiettivo di una Juve che di vincere non deve essere mai sazia.
Perché Napoli-Juve non è decisiva, ma potrebbe diventarlo. In positivo o in negativo. Sta ad Allegri e ai suoi uomini decidere in cosa incarnarsi quest’anno: la solita squadra cacciatrice che azzanna l’avversario o un’inedita lepre, che deve correre per non essere sbranata dagli avversari.
This post was last modified on 1 Dicembre 2017 - 17:18