Inesauribile stantuffo e infaticabile lavoratore sempre dedito alla causa bianconera: Lichsteiner ci piace, ci è sempre piaciuto. Ha sempre incarnato la verve agonistica che ai tifosi della Juventus tanto sta a cuore, è sempre stato uno dei punti di riferimenti fissi della squadra esacampione d’Italia. Un senatore, spesso messo in discussione, ma altrettanto spesso pronto a sputare sangue in campo per portare a casa il risultato.
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Lichsteiner, però, quest’anno sembra essere particolarmente in difficoltà. L’esclusione dalla lista Champions, così come avvenne l’anno scorso, non sembra averlo motivato, ma sembra, anzi, averlo scaricato della sua carica agonistica. La sua vera fonte di forza, perché, senza mezzi termini, tecnicamente lo Svizzero non è mai stato un magister. Corsa corsa e ancora corsa. Resistenza, tanta, abbinata a qualche amnesia difensiva di troppo, ma tutto sommato ci si può passare sopra. Sì perché se comunque mi garantisci tanta corsa, tanta velocità, e riesci grazie a queste caratteristiche a diventare un fattore relativamente decisivo, ti posso concedere anche qualche défaillance.
LICHSTEINER E LA SUA DEBOLEZZA
E proprio grazie a queste caratteristiche la più grande debolezza del ”trenino svizzero” è stata più volte insabbiata. Lichsteiner non è mai stato una cima nei cross, è fuori dubbio. Una volta arrivato sul fondo è stato raramente all’altezza di un passaggio alto in grado di poter essere sfruttato da qualche suo compagno inseritosi in area.
Da Matri a Mandzukic, passando per Llorente. Quasi mai le grandi arieti bianconere sono state messe nelle condizioni di sfruttare la loro altezza quando se ne avvertiva la necessità. Però il capitano elvetico riusciva a compensare con spirito di sacrificio e ripiegamenti più o meno efficaci. Quest’anno, vuoi per l’età che avanza, vuoi per una forma fisica decisamente poco smagliante, questo ”piccolo” difetto sta venendo in risalto ancora di più. E viene in risalto ancora di più se si pensa che quando un suo collega arriva al cross, quelle rare volte in cui lo fa, risulta essere decisamente più efficace.
BARZAGLI INSEGNI A LICHSTEINER COME CROSSARE
Quando Barzagli arriva a dover servire con un pallone alto qualche compagno inseritosi in area, 4 volte su 5 il pallone arriva sulla testa del giocatore prescelto. Con Lichsteiner la percentuale si abbassa sensibilmente. Il problema grave viene alla luce considerando che il ruolo ricoperto dall’ex Palermo non lo metterebbe tanto nelle condizioni di fornire assist ai propri compagni.
Questa sera l’assist fornito da Barzagli a Lichsteiner ha sollevato senz’altro un dilemma: ma non sarebbe meglio far giocare il numero 15 sulla fascia in luogo dell’ex Lazio? Nonostante il piede molto educato, impiegare il centrale in pianta stabile da stantuffo di fascia sarebbe poco produttivo. Più produttivo sarebbe, invece, spingere il numero 26 a migliorare le sue lacune sui cross. Come detto, l’età avanza, e puntare su una caratteristica fino ad ora poco sfruttata, o meglio sfruttata male, può sicuramente essere un incentivo per rendere la sua carriera più longeva.
Vincenzo Marotta
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