Il terzo acquisto più costoso della storia della Juventus, con 6 milioni di prestito e 40 di riscatto. Davanti a lui, soltanto Gonzalo Higuain e Gigi Buffon. Con queste premesse, Douglas Costa si era presentato al suo arrivo a Torino. Dopo una trattativa lunghissima ed estenuante, Marotta e Paratici riuscirono a strapparlo al Bayern Monaco e a portarlo alla Juventus. Dopo metà girone di andata, però, le aspettative non sono state mantenute, ma non per colpa del rendimento del brasiliano.
Il paradosso, nel caso di Douglas Costa, è che il brasiliano non viene oscurato da un calciatore che fa il suo ruolo meglio di lui, ma da un attaccante centrale adattato a esterno di fascia: Mario Mandzukic. Il croato è stato uno dei pilastri su cui è stato fondato il 4-2-3-1, ma sembra evidentemente in difficoltà in questo inizio di stagione. Ciononostante, è lui il titolare indiscusso e a Douglas Costa restano soltanto le briciole. Soltanto cinque le partite in campionato da titolare, la maggior parte delle quali contro avversarie di bassissimo livello, come i match casalinghi contro Spal e Benevento. Il brasiliano, però, ha dimostrato, nelle poche occasioni per mettersi in mostra, di avere tantissime qualità: appena entrato contro lo Sporting Lisbona, ha messo un cross perfetto proprio per la testa di Mandzukic che ha permesso ai bianconeri di portare a casa tre punti fondamentali per il passaggio nel girone. Ha realizzato già 4 assist in questo scampolo di stagione e 1 solo gol, mentre il suo rivale di reparto ha collezionato sì 4 gol, ma soltanto 2 assist, giocando circa il doppio dei suoi minuti (1253 contro 684).
Lungi da noi parlare di “caso Douglas Costa”, ma la realtà dei fatti è che un giocatore di caratura internazionale fa la panchina a Torino e, molto probabilmente, non la meriterebbe. Ad aggravare ancora di più la situazione è la condizione psicofisica di Mandzukic, che non rende come faceva lo scorso anno e che non dà apporto consistente sulla fascia sinistra. Gli uno contro uno e i cross dal fondo non sono ovviamente nelle sue corde, essendo un centravanti. Ma sono i fondamentali di un ruolo divenuto sempre più importante nel calcio moderno e si sposano a meraviglia con le caratteristiche dell’ex Bayern Monaco. A questo punto, però, è ovvio pensare che, dopo un esborso così importante da parte della società, Douglas Costa potrebbe essere provato titolare fisso e vedere il risultato dell’esperimento. D’altronde, non stiamo parlando di un novellino, ma di un ragazzo che ha giocato titolare nel Bayern Monaco di Pep Guardiola ed è un Nazionale brasiliano. Nel caso in cui, poi, il rendimento di Douglas Costa sia inferiore alle aspettative, sarà la società chiamata a rispondere dei suoi errori ed eventualmente a non riscattare il ragazzo. Per ora, però, è impossibile valutarlo. Ed è qualcosa su cui Massimiliano Allegri deve riflettere seriamente.
Luigi Fontana
This post was last modified on 20 Novembre 2017 - 15:25