Buffon Italia: come ti riprendo il Mondiale – Gigi Buffon, vent’anni dopo, è ancora lì. A cercare di andare al Mondiale (il suo sesto: nessuno come lui!), con l’entusiasmo di un ragazzino, con la lucidità di un veterano. Nel 1997, Buffon ha esordito con la maglia della Nazionale nel gelo di Mosca e, contro la Svezia, si gioca l’accesso proprio alla Coppa del Mondo in Russia. Anche quello era uno spareggio, ma l’attenzione è sulla parola “Russia”: corsi e ricorsi storici…
Buffon, a Rai Sport, è tornato sul suo passato da enfant prodige che gli valse l’esordio con l’Italia in Russia:
“Il ricorso è molto simpatico, ma ne avrei fatto volentieri a meno. Se passiamo, per me sarà leggenda. È sempre un rischio, l’importante è che il risultato finale sia lo stesso di vent’anni fa.”
Sul tempo: “Un po’ mi manca quella spensieratezza, quella spavalderia tipica di chi è giovane e deve ancora prendere bacchettate sulle dita. Più vinci, più sbagli, più impari; poi maturi e impari a contare fino a dieci. Adesso sono più riflessivo, mi auguro che sia diventato anche un portiere migliore. Una volta combattevo l’ignoto con un eccesso di esuberanza che poteva sembrare irriverenza nei confronti del mondo, adesso invece so bene a cosa vado incontro.”
Buffon, da capitano, analizza anche l’avversario: “Della Svezia fa paura la loro metodicità. Fanno sempre le stesse cose, ma le fanno bene. Con queste squadre se giochi da 6 perdi, se giochi da 6,5 pareggi, da 7 in su invece vinci. Perciò occorre fare una bella partita anche individualmente.”
Capitolo “biscotto“: “Il tempo passa. L’uscita da quell’Europeo fu bruciante, ma se avessimo fatto meglio prima, non ci sarebbero stati problemi. Se ti ritieni un giocatore forte, sai che il destino passa dalle tue mani.”
Come adesso? “Non dobbiamo sentire la pressione esterna. Sappiamo già che andiamo incontro a due partite importanti per il nostro calcio e per l’Italia intera. Abbiamo fiducia in Ventura.
Il confronto del Filadelfia tra noi azzurri è stato fatto passare come qualcosa di eccezionale, invece è normale che dei professionisti, quando non riescono a esprimersi, debbano essere disponibili a qualsiasi confronto per superare gli ostacoli. Capita spesso sia alla Juventus che alla Nazionale, ma magari non si viene a sapere.”
L’Italia andrà al Mondiale? “Se me lo chiedeva vent’anni fa avrei risposto “Siamo già al Mondiale”; ora dico: “Stiamo lavorando per andarci.”.
Sì, Buffon è davvero diventato più riflessivo.
This post was last modified on 9 Novembre 2017 - 17:53