Gigi uno, Gigio l’altro. Piccolo campione uno, fenomeno “precoce” l’altro. Buffon e Donnarumma, in questi anni, son stati spesso – giustamente e non – avvicinati l’uno all’altro e fino all’anno scorso le voci su un possibile passaggio di consegno anche in bianconero erano realisticamente insistenti. Fino a quel bacio alla maglia rossonera (poi messo in dubbio col mancato rinnovo di Donnarumma a giugno) all’allora Juventus Stadium, dopo la vittoria degli uomini di Allegri con un rigore all’ultimo respiro.
IL CONTORNO
Tutto sembrava lavorare in questa direzione: il Milan era immerso in quei problemi finanziari che lo attanagliano ancora oggi; Raiola, che aveva da poco portato Pogba allo United, sarebbe stato ben contento di portare il suo enfant prodige alla corte di Allegri. Restavano da definire le tempistiche: Buffon, alla vigilia del suo sesto e ultimo mondiale, non avrebbe mai voluto fare il comprimario, così come Donnarumma – nel pieno della sua crescita – non avrebbe desiderato guardare parecchie partite dalla panchina.
LA SITUAZIONE… OGGI
Ad oggi, la situazione è radicalmente cambiata: quest’estate Donnarumma ha prima rifiutato, insieme a Raiola, il rinnovo offertogli dal Milan per poi fare dietrofront, anche per via di una vera e propria “sommossa popolare”. E la Juventus, dal suo canto, ha puntato su Szczesny come futuro numero 1: nonostante Marotta non abbia mai nascosto l’interesse per il gioiellino rossonero, le dinamiche dell’operazione e le riflessioni societarie hanno portato la dirigenza bianconera a virare su un altro tipo di profilo.
Intanto, oggi pomeriggio ci sarà un altro capitolo della sfida tra i due più validi portieri italiani: passato e presente da una parte, presente e futuro dall’altra. O, più semplicemente, Gigi contro Gigio.