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Editoriale

Ricominciare da Udinese: l’occasione per Rugani di prendersi la Juventus

Dopo un mese, Daniele Rugani è pronto a tornare a vestire la maglia della Juventus. Le sue esclusioni non sono stato frutto di nessun infortunio, ma di continue scelte tecniche da parte di Allegri, che gli ha preferito Benatia e Barzagli. Ora, però, il momento del suo ritorno è arrivato: fallire non è contemplato.

EREDITÀ PESANTE

Con l’addio di Leonardo Bonucci, tutti si aspettavano che la sua eredità passasse nelle mani dell’ex Empoli. Rugani, infatti, ha giocato da titolare le prime cinque partite di campionato, venendo messo in panchina soltanto per la Supercoppa e la trasferta di Barcellona. Dopo la vittoria con la Fiorentina, però, Allegri ha optato per altro, relegandolo alla panchina e addirittura in tribuna nell’ultima di Champions. L’eredità di Bonucci, dunque, non è ancora presa da nessuno, ma anzi, è il turnover che sta sostituendo il difensore viterbese. Da questo punto di vista, però, far crescere un ragazzo in casa significherebbe tanto per l’avvenire della Juventus.

IL FUTURO?

È lecito, dunque, farsi delle domande. Perché se Rugani rappresenta il futuro della Juventus, questa dovrà essere la stagione in cui, necessariamente, dovrà consolidarsi. L’anno prossimo arriverà anche Mattia Caldara a Torino, pertanto si apriranno definitivamente le porte del futuro: con Barzagli e Chiellini sul viale del tramonto, anche se, per ora, la stagione del Chiello è maestosa, saranno loro a proseguire l’epopea della Juventus. Prima, però, Daniele deve prendersi il posto da titolare. E Udine è una tappa fondamentale, perché da lì deve ripartire la sua corsa.

This post was last modified on 22 Ottobre 2017 - 11:58

Luigi Fontana

Sono nato nel 1997 e sono laureato in Ingegneria Informatica. Il calcio è la mia più grande passione e scrivere è lo strumento che utilizzo per manifestare le mie idee e le mie emozioni. "Alcuni credono che il calcio sia una questione di vita o di morte. Sono molto deluso da questo atteggiamento. Vi posso assicurare che è molto, molto più importante di quello".

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Luigi Fontana