Il vicepresidente della Juventus, Pavel Nedved, doppio ex della sfida di oggi pomeriggio, ha rilasciato un’intervista a La Repubblica. Andiamo a leggere le sue parole, che viaggiano dalle voci su Simone Inzaghi alla ‘maledizione’ Champions League.
Juventus su Simone Inzaghi? “Al mister siamo legatissimi ma, prima di tutto, grati, perché ha preso la Juve in un momento difficilissimo e guardate dove l’ha portata. Inzaghi è davvero così bravo? Mi viene da ridere, eravamo compagni di squadra e lui era un pigrone: grandissime doti un po’ buttate via. Anche Allegri come giocatore era così? Si vede che poi si trasformano, davvero: si cresce, si fanno figli, si cambia.”
“Non si può ancora dire se siamo più forti o meno rispetto all’anno scorso, sei okay solo se vinci. A me, però, piace tantissimo e può diventare più forte dell’ultima. Ha molti più ricambi in attacco, anche se dietro con Bonucci ha perso qualcosa: chi è rimasto, però, lo vale.”
“Il Napoli sembra più spettacolare, perché va veloce e finalizza molto. Io però mi diverto anche con Dybala, Douglas Costa, Bernardeschi: devo nominarne altri? E poi, cos’è la bellezza? Una triangolazione?
Prima o poi qualcun altro vincerà lo scudetto? Lo so, verrà quel giorno, ma il più tardi possibile...”
“Bella squadra, ha giocatori giusti e un direttore sportivo come Tare che si vede poco, parla niente e lavora molto. Come il nostro Paratici. E Peruzzi è una persona fantastica che sa di calcio e lo capisce.”
Quanto conta il fatto che non abbiamo un presidente in Cina o in America? “Da straniero dico che l’italianità è la forza in più della Juventus, la continuità della proprietà familiare è unica al mondo“.
“Dybala diventerà il più grande degli umani perché ha testa e sa lavorare sugli errori. Perché degli umani? Perché Messi non lo è. Se ce lo porteranno via? Spero di no, ma dopo Neymar tutto è possibile, il mercato è impazzito. Bisogna trovare tutti insieme il modo di tenere i giocatori: alla fine decidono loro, e se hanno le palle restano.”
Perché il VAR piace così poco alla Juve? “Non è vero, ben venga la tecnologia ma dev’essere uguale per tutti. Io però credo che il VAR abbia tolto qualcosa al calcio, una parte di emotività: fai gol e non sai se puoi esultare.”
Con certi personaggi della curva siamo stati leggeri? “C’era sempre la Digos, eravamo in tre: per questo la squalifica di Andrea è una ferita aperta e un’ingiustizia. A me è sempre piaciuto correre sotto la curva, ogni tanto ci vado ancora. Siamo stati noi a volere lo stadio per le famiglie prima di tutti gli altri. E se qualcuno mi chiede di comprare i biglietti ed è incensurato, io per legge glieli devo vendere.”
“Quella sera eravamo sicuri che fosse arrivato il nostro momento e non abbiamo tenuto conto di un Real impressionante. Forse con la Champions sono io che porto sfiga, ma ci riproveremo.”
This post was last modified on 14 Ottobre 2017 - 16:02