L’abbiamo anticipato poc’anzi: uno dei problemi più evidenti della Juve sconfitta in Supercoppa ad agosto era a centrocampo. La mediana a due, in condizione fisica ancora precaria, subì malamente la velocità e la ricerca degli spazi da parte della Lazio di Inzaghi. Luis Alberto iniziò il suo percorso di crescita, Milinkovic giganteggiava, Immobile correva avanti e indietro senza dar punti di riferimento. E, da un buco clamoroso tra difesa e centrocampo, nacque l’azione del rigore dell’1-0. Oggi, però, Allegri sembra intenzionato a schierare i suoi con un 4-3-3 che coprirebbe meglio il campo: la ricetta per non sbagliare più, dunque, si chiama Khedira+Matuidi. Ma ai lati del regista…
RITORNO AL PASSATO
La prima, vera Juve di Conte è stata modellata con il 4-3-3. Dopo l’esperimento non da Serie A del 4-2-4, infatti, l’allenatore leccese trovò nelle mezzali Vidal e Marchisio il modo giusto per coprire gli spazi e attaccare quelli avversari.
Khedira e Matuidi, se vogliamo, possono rientrare in questo discorso: entrambi fanno degli inserimenti in area il pezzo migliore del proprio repertorio e, in fase di copertura, hanno pochi eguali nel mondo. Quadrati, ordinati, equilibrati, proprio come il metronomo Bentancur. Il centrocampo e la difesa, da questo 4-3-3, potrebbero solo giovarne: ecco perché, con un avversario come la Lazio, è giusto adattarsi, ragionare “da provinciale” e correggere i propri errori passati.
Anche questo significa essere una grande squadra, in fondo.