Una delle colonne portanti della Juventus della rinascita. Andrea Pirlo è stato il perno del centrocampo che, con Antonio Conte, ha portato i bianconeri a diventare di nuovo Campioni d’Italia. La sua carriera è oramai agli sgoccioli: l’ha confermato in un’intervista a “La Gazzetta Dello Sport”, dove ha parlato di tantissimi argomenti.
“È più forte. E ha la consapevolezza di esserlo. E’ piena di bravi giocatori, vincerà il campionato e andrà lontano pure in Europa.”
“Impressionante la sua cura dei particolari. Riesce a darti comunque spiegazioni convincenti. Una sua lezione di 20’ al video vale tre giorni più di un allenamento: capisci subito al volo che cosa devi fare. Negli anni poi è migliorato, con questa voglia di vincere e fare tutto al massimo. Uno dei più bravi in assoluto.”
“Giuste? No. E’ normale che per ora non renda come alla Juventus. Hanno iniziato da poco, gioca in una società diversa, con compagni e movimenti nuovi, cambiando modulo. Non possono aspettarsi che appena arrivato faccia assist e gol.”
Pirlo lamenta un fastidio al ginocchio che lo perseguita da mesi. “Quando è venuta la Juve in tournée a fine luglio, mi sono fatto vedere anche dal loro medico. Ma c’è poco da fare. Contratto in scadenza a dicembre? Ti rendi conto da solo che è arrivato il momento.Ogni giorno hai problemi fisici, non riesci più ad allenarti come vorresti perché hai sempre qualche acciacco. Alla mia età ci sta di dire basta. Rientrerò in Italia a dicembre. Vice Conte? Se ne dicono di cose, ho da tempo delle idee ma mi concedo tempo per decidere. Non è detto che siccome sei stato un buon giocatore puoi anche diventare un allenatore. Devi essere predisposto e avere la prova del campo. Deve scattarti la scintilla e a ma non è ancora scattata.”
“Era importante fare risultato contro la Macedonia e si palpava la tensione. Ne è uscita una gara confusionaria e con poche idee. Fallire l’accesso al mondiale sarebbe disastroso per il movimento che comunque è in ripresa per i giocatori la cui ambizione massima è andare al mondiale. Ci sono i playoff, le cose possono sistemarsi. Il calcio italiano non è malato, è vero ci sono state due brutte uscite al mondiale ma nel mezzo abbiamo disputato due ottimi europei con una finale e un piazzamento in Francia dove con un po’ di fortuna saremmo potuti arrivare più avanti.”
“Poco spazio? Non sono d’accordo se uno è bravo giovane o anziano gioca. Sempre, sia in Italia che all’estero. Chi mi piace di più? Oltre ai già maturi Insigne e Verratti, fra i top metto Belotti, Bernardeschi, Caldara, Rugani. Per i nuovi Totti e Del Piero ci vorrà tempo, non sarà facile. Bisogna sperare che questi ragazzi piano piano si trasformino in campioni anche se un fuoriclasse lo riconosci già a 18 anni.”
“Sono stato sorpreso dall’esonero, soprattutto perché sembra che siano stati i giocatori a volere la sua testa mentre lui è sempre stato un maestro nei rapporti di spogliatoio. Strano, uno del suo valore mandato via così in fretta. Mi sa che c’è sotto dell’altro.”
“Ha tante responsabilità ed i riflettori puntati sempre addosso. Anche per la questione mercato di questa estate. Alla prima partita sbagliata iniziano le critiche, siamo in tanti ad aver sopportato queste faccende. Noi simili? Giochiamo in ruoli simili con caratteristiche diverse.”
“Ha una squadra nuova, è dura mettere insieme 20 uomini, ci vogliono tempo e fiducia anche se i risultati non arriveranno subito. C’è un progetto e devono portarlo avanti. I cambi in panchina fatti in precedenza non mi pare abbiano dato risultati. Sarri? Il Napoli è la squadra che gioca meglio in Italia e una tra le migliori in Europa. Sarri mi piace vedere il Napoli giocare è un divertimento.”
This post was last modified on 9 Ottobre 2017 - 09:46