Tre su tre. Junventus, Napoli e Roma hanno fatto il proprio dovere in questa seconda giornata di Champions League, facendo subito dimenticare i brutti risultati del primo turno. Un risultato importante per i club italiani, i quali riprendono vigore anche nella classifica stilata dalla Uefa.
SORPASSO
E’ di oggi la notizia che, secondo il Ranking Uefa, l’Italia torna al terzo posto nella classifica dei migliori club europei. Superata la Germania, fatto che non accadeva dal 2010, quando José Mouriho portò alla conquista della Champions l’Inter. Da allora solo delusioni per i club italiani, tenuti comunque a galla dalla Juventus. Gli ottimi percorsi dei bianconeri nelle varie annate (anche se macchiati dalle due finali perse), infatti, hanno permesso alle squadre del Bel Paese di tenere lontano la minaccia di nazioni più piccole, come Portogallo e Francia. E, ora, si raccolgono i risultati: terzo posto nel Ranking e ambizione a raggiungere l’Inghilterra.
LE CAUSE
Nella rimonta italiana sui tedeschi ha influito molto questa giornata, con Bayern Monaco, Borussia Dortmund e Lipsia uscite sconfitte dai loro relativi impegni. In particolare, ha fatto clamore il secco 3-0 subito dalla squadra di Ancelotti al Parco dei Principi di Parigi, ma anche le altre due squadre non si possono dire tranquille. Il Borussia, infatti, è caduto contro il Real Madrid, mentre il Lipsia è uscito con le ossa rotte dall’inferno della Vodafone Arena in Turchia. Brave, comunque, le italiane ad approfittare della debacle dei teutonici.
FUTURO
Per far comprendere meglio l’importanza di questo sorpasso nel Ranking, ricordiamo che dall’anno prossimo le prime quattro della classifica avranno quattro squadre iscritte di diritto alla fase a gironi. Superare la Germania, quindi, significa avere sempre più valore in classifica e, soprattutto, significa tenere sempre più lontane le altre nazioni che aspirano ai quattro posti Champions. Dal 2021, comunque, anche la quinta in classifica potrebbe ottenere il diritto a una squadra in più, ma tramite preliminare.
Simone Calabrese