La squadra di Allegri si presentava all’Allianz Stadium contro “la Viola” con un profilo che appariva così: sei partite ufficiali giocate (comprendendo ovviamente Champions e Supercoppa), 15 gol fatti e ben 9 subiti. Ebbene, ecco la sorpresa che non ti aspetti. Vittoria risicata per 1-0 con poche occasioni create ma nessuna concessa. A questo punto la domanda sorge spontanea: quale Juve dovremo aspettarci nelle prossime, importantissime, partite?
L’ipotesi turnover, paventata negli scorsi giorni, è stata confermata ma ha riguardato soprattutto il reparto arretrato. Un rischio contro una squadra in fiducia come quella toscana che però ha ancora dato ragione ad Allegri. Sturaro in versione Lichtsteiner non se l’è cavata affatto male: gara attenta e con poche sbavature in fase di copertura anche se, comprensibilmente, manca la spinta offensiva che contraddistingue l’abituè svizzero. Sull’altra fascia, invece, Asamoah può davvero rappresentare l’asso nella manica di Allegri dal momento in cui, quando chiamato in causa, ha fatto anche meglio dell’intoccabile Alex Sandro. Ad oggi, forse, la scelta di confermare il ghanese comincia a dare i suoi frutti.
Attacco e difesa ieri sera però andavano in maniera inversamente proporzionale. Nessuna seconda linea e tutti gli attaccanti “titolarissimi” in campo non sono bastati per fare passare una notte da incubo a Sportiello, anzi. La Fiorentina ha impostato la partita in un modo molto chiaro e netto: copertura di tutti gli spazi per limitare la straripante condizione di Paulo Dybala, oggi impalpabile. Tuttavia a preoccupare è l’improvvisa metamorfosi di Gonzalo Higuaín. L’ex attaccante del Napoli evidentemente sta pagando ancora il contraccolpo psicologico derivante dalla mancata, quanto inaspettata, convocazione in nazionale. Poca cattiveria e poca presenza in quella che è abitualmente casa sua: l’area di rigore avversaria.
Allegri nel frattempo, in attesa di ritrovare il suo bomber, si gode Mandžukić e Cuadrado. I due, con le loro rispettive intuizioni (gol e assist) hanno portato altri tre punti a Torino, consentendo alla Juve di rispondere al Napoli di Sarri. Appare chiaro però che questa Juve dai due volti deve cercare di arrivare ad una bellezza di gioco determinata dal dialogo costante, e non a sprazzi, di entrambi i reparti. Al tecnico livornese il compito di riprendere la striscia vincente già contro il Torino per consolidare le gerarchi in campionato e ripartire in Champions.
This post was last modified on 21 Settembre 2017 - 13:28