Ci sono novità per quanto riguarda il processo che vede coinvolto – tra gli altri – il presidente Andrea Agnelli. Secondo quanto riportato dai colleghi di Sky Sport la sentenza, prevista tra circa 10 giorni, sarà anticipata entro martedì. Ad attendere l’esito del tribunale federale anche il security manager Alessandro Nicola D’Angelo, l’ex direttore commerciale Francesco Calvo e il responsabile del ticket office Stefano Merulla.
Sui gruppi Facebook organizzati dai tifosi sta impazzando l’idea di vedere al posto di Agnelli, nel caso in cui la condanna definitiva sia quella di inibizione – che ne farebbe decadere la carica di presidente -, un vecchio amore mai tramontato: Alessandro Del Piero. Per molti l’ex numero 10 potrebbe essere la figura più adatta, a livello carismatico e simbolico, a ricoprire quella carica, anche se le possibilità di vedergli occupare quel ruolo sono molto scarse. D’altra parte il Pinturicchio non ha ancora un ruolo all’interno della società.
Non sarebbero a rischio le prossime due gare casalinghe della Juventus, quelle contro Fiorentina e Torino, nonostante la richiesta della procura di far giocare ai bianconeri due gare a porte chiuse. In ogni caso, anche in caso di condanna, la società di Corso Galileo Ferraris potrebbe chiedere la sospensiva fino al prossimo grado di giudizio.
La sentenza dovrebbe essere attesa nel giro di dieci giorni. Intanto ha parlato Coppi, il legale di Andrea Agnelli: ”Se puntiamo all’assoluzione completa? Beh, certo. Quando ci aspettiamo la sentenza? Il collegio ha dieci giorni di tempo, quindi da qui a dieci giorni. Una richiesta pesante? La procura fa il suo mestiere, in genere non siamo abituati a fare previsioni, se un mese o l’ergastolo. Importante qui e contrastare gli argomenti dell’accusa”.
Avanzate anche le richieste di condanna per il security manager Alessandro Nicola D’Angelo, l’ex direttore commerciale Francesco Calvo e il responsabile del ticket office Stefano Merulla. Per i tre sono state richieste rispettivamente un’inibizione di due anni e 10000 euro di ammenda, un’inibizione di sei mesi e 10000 euro di ammenda e un’inibizione di un anno e mezzo con ammenda sempre di 10000 euro.
Secondo quanto rivelato dal collega Nerozzi, la Procura avrebbe richiesto, oltre ai due anni e mezzo di inibizione per Agnelli (rispetto alla cui condanna si riserva la possibilità di chiedere ulteriori allungamenti), anche la possibilità per la Juventus di giocare due gare a porte chiuse e una terza per la Curva Sud. Per la società anche 300000 di ammenda.
La Procura Federale ha ufficialmente emanato la propria richiesta: per il presidente della Juventus sono stati proposti due anni e mezzo di inibizione in virtù della violazione degli articoli 1bis (lealtà sportiva) e 12 (rapporti con i tifosi) del codice di giustizia sportiva. Al termine del processo Agnelli non potrebbe esercitare la carica di presidente della Juventus e decadrebbe dalla carica solo al termine del terzo grado di giudizio.
Nel caso in cui, al termine dell’iter processuale, dovesse essere stabilita una condanna d’inibizione di un anno o più (considerando che durante tale percorso giudiziario la pena può essere ridotta) egli non potrebbe tornare a ricoprire la carica di presidente per i successivi dieci anni, previa autorizzazione della FIGC. Nell’ambito europeo, la carica di presidente ECA non è a rischio, mentre la carica che ricopre all’interno dell’esecutivo UEFA potrebbe essere messa in discussione nel caso in cui la FIGC voglia espandere la pena anche a livello europeo e solo dopo il terzo grado di giudizio.
Attualmente è in corso la requisitoria del procuratore federale, Pecoraro, al termine della quale verrà fatta richiesta della pena da attribuire al presidente ECA. Si pensa ad una pena dai 24 ai 36 mesi. Emanata la pena la palla passerà agli avvocati della Juventus, ma con ogni probabilità per la sentenza definitiva bisognerà attendere un’altra seduta.
Il processo, che si sta svolgendo a porte chiuse, è ancora in corso.
Al via il processo che definirà la pena cui sarà sottoposto Andrea Agnelli
Anche in caso di pena superiore ad un anno, stando a quanto riportato da Mediaset, il presidente della Juventus non è tenuto a dare le dimissioni. Da quanto trapela da fonti vicine alla società, peraltro, il presidente dell’Eca non è comunque intenzionato a rinunciare alla propria carica.
Sarà una giornata lunga quella di oggi per Andrea Agnelli, presidente della Juventus. Il Corriere della Sera, in riferimento processo sportivo riguardante i rapporti tra la società e gli ultras, ha annunciato che il suddetto processo ripartirà proprio oggi alle ore 14:00.
Attualmente, la richiesta di patteggiamento è quasi impossibile che venga accolta. La Juventus però, è bene ricordarlo, punta comunque all’assoluzione totale, convinta di essere estranea ai fatti. Una pena pecuniaria potrebbe anche essere accolta favorevolmente. La notizia di giornata però è relativa al procuratore Pecoraro. Non è escluso infatti che quest’ultimo possa richiedere una lunga squalifica di un anno e mezzo. In questo caso, Agnelli non potrebbe più rappresentare i bianconeri né ricoprire ruoli in ambito federale. Non in discussione, invece, il suo ruolo di presidente dell’ECA.
La motivazione sarebbe la ripetuta violazione dell’articolo 12, relativo ai rapporti tra tifo e società. In Corso Galileo Ferraris sperano che tutto si risolva per il meglio. Seguiranno aggiornamenti sulla vicenda.
This post was last modified on 16 Settembre 2017 - 14:29