Buffon torna sulla Champions: “Risultato troppo sonoro per il tipo di gara che abbiamo fatto. Servono compattezza, densità e ferocia”

Il Capitano Gigi Buffon torna sull’argomento Champions, e riapre i discorsi inerenti alla sconfitta per 3-0 maturata al Camp Nou contro il Barcellona martedì sera. Ai microfoni di Sky Sport il Numero Uno spiega che cosa non ha funzionato dal suo punto di vista, e quali segnali sono usciti dal campo a partita terminata. Dopo il giorno di riposo di ieri, oggi la squadra è tornata ad allenarsi: “Abbiamo visto le immagini quest’oggi con il mister delle fasi salienti del match, abbiamo analizzato la partita sotto il profilo tecnico e tattico come si fa sempre“.

Compattezza, densità, ferocia

Buffon dimostra la sua classica lucidità nel descrivere le partite, che cosa è andato storto e come si può fare per evitare che si ripetano prestazioni del genere: “Mi ha colpito della partita la rotondità del risultato; obiettivamente è un risultato che non lascia spazio ad altri tipi di repliche. Penso però che sia stato troppo sonoro per il tipo di gara che abbiamo fatto, soprattutto nel primo tempo. Però è anche vero che questo risultato ci ha insegnato ancora una volta che, se si vuol fare gara alla pari o cercare di vincere contro quelle tre o quattro squadre che hanno valori sia singoli sia di squadra superiori ai nostri, è imprescindibile mantenere una certa compattezza, una certa densità e una certa ferocia. Questo nel secondo tempo un po’ è mancato, le maglie si sono allargate perché avremmo voluto recuperare (il gol subito poco prima della fine del primo tempo). Abbiamo prestato il fianco e contro queste squadre è una cosa che non ci si può permettere. Bisogna essere sempre lucidi e sapere che si deve sempre soffrire anche se si è in svantaggio, perché poi la palla gol te la concedono sempre e bisogna essere bravi ad approfittarne“.

Bentancur bella prospettiva, Higuain ha voglia di segnare

Su Bentancur il portierone non nega il fatto che non si tratta in realtà di una sorpresa. Chi lavora nel calcio sapeva fin da subito che sarebbe diventato un ottimo giocatore, e chi poi ha la fortuna di allenarsi al suo fianco, ha capito che la sua crescita sta raggiungendo in poco tempo ottimi livelli: “Rodrigo non è una sorpresa per me e per noi che lo vediamo tutti i giorni, pur essendo molto giovane dà una totale affidabilità dal punto di vista tecnico, tattico e sotto il profilo della tenuta psicologica, perché era già abituato a giocare partite importanti“.

Sul Pipita, Gigi ammette di averlo visto giù di morale, ma sottolinea come questa sia una cosa assolutamente positiva, per lui soprattutto, ma anche per il resto della squadra: “Ho visto Higuain insofferente e questo fa piacere, ne ho parlato anche con lui. Vedere come non accetti di perdere è importante, non riuscire ad esprimersi al massimo è un qualcosa che lo fa soffrire. Questo mi piace, è solo tramite questi passaggi che uno può cercare di migliorarsi e di portare qualcosa di diverso e costruttivo per sé e per la squadra“.

Dal Barcellona bisogna soltanto imparare

Dal Sassuolo e dal campionato non si cercano nuove conferme, o nuove risposte. Occorre soltanto continuare a giocare come la Juve sa fare per vincere le partite, e poter quindi continuare a competere per tutte le coppe disponibili: “Non bisogna “ripartire”, abbiamo perso contro una grande squadra come il Barcellona, quindi ci sta. Proprio perché abbiamo incontrato una grande squadra, dobbiamo capire dove migliorare per avere, magari in futuro, la possibilità di tenere la gara in equilibrio fino alla fine. Domenica contro il Sassuolo è una partita che servirà per ripartire con una rinnovata fiducia e una tempra da Juve“.

Con Messi resta un piccolo record

L’intervista, proseguita su Juventus TV, ha portato i riflettori anche su Messi, giocatore che prima della doppietta di martedì non aveva mai segnato a Buffon: “Non dico che fosse inevitabile, però, considerata la frequenza con la quale segna, già aver fatto quattro partite senza aver preso gol da lui era stato un piccolo record. Quando ci giochi contro e vedi la cattiveria e la rabbia con la quale fa determinati movimenti, con la quale prepara il tiro e scaglia il pallone, capisci che si tratta di un giocatore di un’altra categoria. Quando calcia uno come lui o come Cristiano Ronaldo, ti accorgi che il peso della palla è diverso rispetto a quella calciata da un giocatore “normale”: a fine partita gli ho fatto i complimenti con grande sportività. Noi della Juve che abbiamo avuto spesso la fortuna di giocare contro campioni del genere, dobbiamo capire che cosa significa davvero affrontarli: spesso in Italia non abbiamo davvero la percezione dei livelli“.

Dybala resta tra i primi cinque al mondo

Paulo Dybala non ha brillato come al solito, al Camp Nou, come tutta la squadra del resto… le sue qualità non possono essere messe in discussione, e di questo Gigi è più che sicuro: “Già l’anno scorso avevo classificato Dybala tra i primi cinque nel mondo, e in certi momenti non avrebbe sfigurato neanche tra i primi tre. Confermo questo giudizio su di lui, al di là del fatto che uno possa fare un po’ meglio o un po’ peggio nella singola partita, soprattutto considerato che a Barcellona la Juve in toto non ha brillato e non gli ha permesso di sfoderare la migliore delle prestazioni. Con la continuità di rendimento che ha dimostrato in questo anno e mezzo, credo che si sia meritato la grande attenzione. Siccome ho giocato con e contro tanti grandi giocatori, posso dire che Paulo fa parte della cerchia dei grandi campioni“.

La difesa e il campionato corrente

La Juve degli ultimi anni ha fatto la differenza soprattutto in difesa. Ora occorre risistemare alcuni giocatori per poter tornare al top: “Tutti gli anni la squadra all’inizio prende gol: un po’ dipende dal calendario, un po’ dal fatto che cambiando determinati giocatori la fase difensiva debba essere migliorata. Nella fase difensiva dobbiamo trovare un equilibrio e una solidità diversa se vogliamo ambire ad essere protagonisti in Italia e anche in Europa: per noi la forza difensiva è imprescindibile“. Buffon si concentra in ultima analisi anche sul palcoscenico attuale della Serie A: “C’è un risveglio del calcio milanese, il Napoli continua ad essere il Napoli, la Roma ha cambiato progetto tattico e probabilmente anche filosofia con l’avvento di un nuovo direttore sportivo. Le indicazioni dicono che sarà un campionato equilibrato, poi lo vedremo alla fine“.

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