Una partita cominciata bene ma purtroppo terminata come peggio non poteva proprio andare. Un primo tempo tutto sommato positivo quello dei bianconeri che non avrebbero sicuramente meritato di essere sotto con quel sinistro diabolico di Lionel Messi. Eppure quella magia ha cambiato completamente l’inerzia della sfida, colpendo dal punto di vista psicologico un gruppo che fino a quel momento non sembrava affatto in difficoltà. Non è da tutti giungere al Camp Nou senza i vari Chiellini, Khedira e Cuadrado senza dimenticare Howedes e Marchisio. Poi se De Sciglio esce per infortunio ed il sostituto è Sturaro forse c’è qualcosa che non va. Una situazione che parte dal profondo, esattamente dall’estate appena trascorsa.
Sturaro terzino destro, sintomo di una campagna acquisti sbagliata
Massimiliano Allegri avrebbe anche potuto fare una scelta diversa: inserire Rugani e spostare sulla fascia Barzagli. Ma in soldoni il discorso non cambia molto. Dopo l’esclusione in lista Uefa di Lichtsteiner al quale è stato preferito Asamoah, sulla corsia destra si è rimasti un po’ corti. Certo mancava Howedes ancora non al meglio fisicamente. Ma sorge spontanea una domanda: il tedesco è il sostituto di Bonucci oppure quello di Dani Alves? Mistero. La risposta nel frattempo ieri sera è stata vedere Sturaro impiegato come terzino destro e dover fronteggiare gli attacchi blaugrana. Insomma non proprio il massimo quando si è al 12 settembre, quindi all’alba di una nuova stagione. L’ovvia conseguenza invece è che tutto questo è sintomo di una campagna acquisti sbagliata. La tanto celebrata programmazione del club bianconero questa volta ha fatto buca.
Non è la prima volta
Già perché arrivare non completi ai nastri di partenza purtroppo appare essere una costante per la società di corso Galileo Ferraris. I tifosi bianconeri attendono ancora il sostituto di Vidal o quello di Pogba. I vari Hernanes e Rincón non hanno infatti lasciato un ricordo soddisfacente durante il loro soggiorno a Torino. Ed il solo Blaise Matuidi non può raccogliere contemporaneamente l’eredità del cileno e del connazionale terminato al Manchester United. Molte volte è stato necessario un cambio di assetto per sopperire a certe partenze e grazie a varianti tattiche si è comunque continuato a vincere. L’esempio di Mandžukić è solo l’ultimo che non fa altro che acclarare questa tesi. La speranza è di rimediare e che Allegri ritrovi il prima possibile il bandolo della matassa.