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Editoriale

Juve, ricordati di Bernardeschi

Questa Juve è più che mai di Allegri: in tre anni il tecnico livornese ha portato per ben due volte la squadra a sfiorare la bramata Champions. Perciò diamo a Max quel che è di Max. Di certo le cifre folli del mercato impongono ogni anno un ricambio fisiologico che non fa altro che interrompere quella continuità che ogni società cerca per raggiungere obiettivi importanti. Ieri a Barcellona però si sono ripresentati i fantasmi di Cardiff. Come soffocare l’incubo europeo?

JUVE, LA SOLUZIONE SI CHIAMA BERNARDESCHI

Allegri, al termine della prima giornata di Champions, non ha voluto saperne di alibi: il Barcellona è stato più cinico e ha schiaffeggiato la Juve con un forse troppo severo (se si pensa ai primi 45 minuti) 3-0. Di certo i bianconeri hanno dovuto supplire a numerose assenze. Vuoi che la difesa deve ancora trovare la quadra dopo l’addio di Bonucci, vuoi che il centrocampo era privo del titolarissimo Khedira, vuoi che davanti mancava Mandžukić.

Il tecnico juventino ha sostituito il croato con il neo acquisto Douglas Costa. Bernardeschi è invece entrato al 12′ del secondo tempo al posto di Bentancur quando la sfida era già sul 2-0. Un ingresso non facile dal punto di vista psicologico. Ma l’ex viola, nei minuti finali col Chievo, ha mostrato le sue doti più pure entrando nel vivo dell’azione gol di Dybala. Probabilmente Allegri, come peraltro ha fatto più volte intuire, intende inserire gradualmente i nuovi acquisti. Di certo Bernardeschi è uno su cui puntare, quantomeno per quello che ha fatto vedere con Fiorentina e Under 21 nonché per i 40 milioni spesi da Agnelli & Co.

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