Seconda vittoria consecutiva per i campioni di Grecia che si sono imposti di misura contro la neopromossa Lamia. Giunti in trasferta nel piccolo comune al centro dell’Ellade, i biancorossi, però, hanno faticato non poco nel portare a casa il risultato. Orfani ancora del loro uomo più pericoloso, Emenike, i quarantaquattro volte vincitori della Superleague si sono dovuti affidare al talento di Kostas Fortounis, match winner e MVP di giornata. Il numero 7 ha condotto i suoi alla vittoria trasformando un rigore – decisamente parabile, vista la traiettoria centrale del tiro – rimediato da Pardo. Il classe ’92, con quella di ieri, ha messo a segno la sua terza rete in due gare, considerando che alla prima giornata, infatti, aveva contribuito con due gol al successo dei suoi per 4-1 contro il Larissa, altro avversario molto abbordabile.
Senza dubbio il trequartista della nazionale greca si pone, insieme al già citato Emenike e ad un Marko Marin sulla via della riconferma, come un pericolo per la difesa della Juventus. Allo stesso modo, però, la squadra di Allegri potrà sfruttare l’incapacità dei greci di riuscire a contenere la propria foga agonistica. Non a caso in due partite gli uomini di Besnik Hasi hanno raccolto sette cartellini gialli e un rosso (per doppia ammonizione) rimediato proprio ieri da Milic. Sicuramente dai primi due match del campionato greco è emersa la capacità dei campioni in carica di segnare tanto in casa e di faticare fuori casa, il che costituisce un fattore non di poco conto per Allegri e compagni.
Il Barça di Valverde, nonostante le evidenti difficoltà nel reparto offensivo, continua a vincere in Liga senza subire gol. La vittima di turno è l’Alaves, battuta 2-0. Con questi tre punti i catalani si portano già a +2 sui rivali del Real Madrid, bloccato sul 2-2 dal Valencia.
Il tecnico blaugrana, in attesa di Dembelé, schiera al fianco di Messi Deulofeu e Aleix Vidal, che nel corso dei 90 minuti ha alternato la posizione con Sergi Roberto, schierato da terzino destro. In attacco la certezza del tecnico ex Bilbao è solo una: il fenomeno con la maglia numero 10. Inutile dire che i pericoli principali arrivano dal suo sinistro. La Pulce, però, nel primo tempo sbaglia pure un calcio di rigore parato da Pacheco. Anche Gerard Deulofeu mostra di avere carattere. Lo spagnolo ex Milan duetta spesso e volentieri con Messi ed Iniesta, salta l’uomo sulla trequarti rendendosi – per larghi tratti della partita – il pericolo numero due della difesa dell’Alaves. Insomma, nell’aspettare l’infortunato Suarez e lo strapagato Dembelé (e forse anche Coutinho), il 16 blaugrana dimostra di poter dire la sua in un attacco che – nonostante l‘addio di Neymar – rimane stellare.
Data l’assenza di Suarez – che al 99% salterà anche il match con la Juventus -, al centro dell’attacco Valverde schiera Leo Messi. Scelta che, almeno apparentemente, viene ripagata data la doppietta dell’argentina. Tuttavia questa scelta potrebbe creare qualche grattacapo al reparto offensivo bluagrana. Come ben si sa, La Pulce è solita abbassarsi per dialogare con i centrocampisti. Ne segue un’ovvia mancanza di fisicità e mole al centro dell’attacco. Con l’uruguayano, inutile dirlo, è tutta un’altra musica.
Le fasce funzionano, ma a metà. A destra l’alternanza Vidal-Sergi Roberto – usando un eufemismo – pare non abbia funzionato alla perfezione. In attacco i due non riescono quasi mai a rendersi pericolosi nell’area avversaria. I problemi maggiori, tuttavia, vengono registrati nel reparto arretrato, soprattutto con Aleix che sovente lascia scappare l’uomo alle spalle: l’Alaves sfiora il gol diverse volte sfondando da quella fascia. A sinistra, invece, Deulofeu in fase offensiva e Jordi Alba in fase difensiva – e non solo – funzionano eccome. Proprio un’azione sulla sinistra di Jordi, dopo un triangolo con Messi e Iniesta, innesca il gol dell’1-0 del pluripalloneaureo. Il 2-0 invece viene propiziato da una clamorosa dormita della difesa avversario. Bravo Paco Alcacer – entrato al posto di Vidal – ad approfittarne e a servire Messi che ovviamente non perdona. Il Barça non brilla ma vince ancora. Quattro gol fatti e zero subiti nelle prime due giornate di Liga.
Il miglior Sporting degli ultimi anni viaggia a vele spiegate in campionato: 4 vittorie su altrettante partite, 10 gol fatti e solo uno subito. I numeri non mentono, quest’anno non sarà il solito duello Porto-Benfica ad accendere la Primeira Liga. La cura Jorge Jesus, un mercato mirato e uno straordinario Bruno Fernandes sono alla base dell’incredibile ruolino di marcia dei Leoes. Ieri è arrivata la quarta vittoria, pratica Estoril archiviata in soli 11 minuti. Al 3′ apre le danze Gelson Martins con un “movimento alla Callejon”, poi raddoppia Bruno Fernandes su punizione. Partita che ha poco da dire per i restanti settanta minuti, fatta eccezione per il lampo di Lucas Evangelista che sembra poter riaprire i giochi a sette dalla fine.
Jesus opta per il solito 4-1-3-2, tre volti nuovi in difesa rispetto lo scorso anno e le due mezz’ale con propensione offensiva. Senza dimenticare lo squalo, Bas Dost. Il livello della squadra si è alzato, la difesa e il centrocampo sono stati rinforzati e davanti è arrivato Doumbia, riusciranno i portoghesi a mantenere questo andamento su tutti e i fronti?
This post was last modified on 29 Agosto 2017 - 13:01