Buffon contro il Var: “Mi sembra di giocare a pallanuoto”

Una Juventus straordinaria conquista i tre punti oggi a Marassi contro il Genoa. Grande rimonta dei bianconeri che, nonostante il doppio svantaggio, non mollano e portano a casa i tre punti. Protagonista del match Paulo Dybala, con una splendida tripletta, e anche le decisioni del Var, con l’assegnazione di ben due rigori.

BUFFON CONTRO IL VAR

A tal proposito, è da sottolineare una nota dolente: ancora una volta, dopo il match casalingo contro il Cagliari, il Var attribuisce un rigore contro la Juventus. Un rigore, tra l’altro, che scaturisce da un fuorigioco di rientro da parte di Galabinov, non segnalato dall’arbitro e dai suoi assistenti, e quindi irregolare. Ci si interroga, dunque, sulla validità del Var e delle sue decisioni. E le critiche non mancano.

Non ultima quella di Gianluigi Buffon che nell’immediato post-partita, in mixed zone, esprime il suo parere. Ecco le parole del portiere bianconero. “Applicato così mi sembra di giocare a pallanuoto. Non mi piace”.

Ecco poi le sue parole ai microfoni di Juventus Tv:

“Quando verrà adoperato con parsimonia e moderazione, il Var sarà un ottimo strumento. Il rischio è quello di perdere la sensibilità dell’arbitro. Per la Juve andrà comunque bene, in generale: siamo una squadra d’attacco, e quindi spesso in area avversaria.

Lo scorso anno abbiamo avuto 3 rigori a favore, quest’anno arriveremo a 55. Magari ce ne saranno anche 15 a sfavore. Ma il vantaggio sarà comunque nostro. Come utilizzarlo? Solo in casi eclatanti, fuorigioco in un gol o in occasione di episodi violenti. Oggi non avrei fischiato nemmeno un rigore. Si può dire che forse c’erano entrambi, ma solo nel fantacalcio, nel calcio da laboratorio. Nel calcio vero non sono rigori”.

“Se penso che il Var sia inutile? È uno strumento che, adoperato con parsimonia, può dare ottimi risultati e fare il bene del calcio. Ma così non mi piace, è brutto”.

In mixed zone, tra l’altro, Gigi ha detto:

“Il Var sarà quando riusciranno ad adoperarlo con parsimonia e a calibrarlo, un grosso ausilio. In questo momento sembra il tutor degli arbitri, che non prendono decisioni. Non riesci neanche a percepire la bravura di un arbitro. Secondo me la bravura di un arbitro è durante la gara, capire determinati momenti, capire l’entità di un presunto fallo. Non è che ogni tocco in area sia rigore, perché altrimenti tutte le partite finiscono 10 a 7…”.

Luca Piedepalumbo

 

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